“Pierre non deve morire”
Dal Camerun un appello disperato all’Italia.
Ha solo 15 anni Pierre, un ragazzino africano che, a quell’età dovrebbe preoccuparsi dell’acne e dei problemi di “cuore”.
Dovrebbe! Ma purtroppo per Pierre la vita non è per niente semplice e per diversi motivi. Pierre vive ad Edea, in Camerun, vicino alla costa del golfo di Guinea ed ogni giorno deve lottare con tutte le sue forze per non soccombere.
E’ forte, forte d’animo Pierre, è attaccato alla vita e ci si aggrappa come può, con le unghie e con i denti, ma, purtroppo, la sola volontà non aiuta a guarire dalla malattia.
Due anni fa Pierre entrò in ospedale per una bronchite ed immediatamente gli fu riscontrata una forte anemia, con un tasso di emoglobina pari a 1,8 g/dl, problematica purtroppo comune in Paesi, come quello in cui vive il ragazzino, dove persino un bicchiere d’acqua potabile è un lusso.
Dopo molte trasfusioni e diverse visite da pediatri, ematologi e gastroenterologi, in strutture ospedaliere del luogo, a Pierre è stata diagnosticata una malattia dal nome terribile: aplasia midollare, un grave morbo, derivante da carenza di tessuto emopoietico midollare, che causa uno scompenso di tutte le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Tante trasfusioni, ma purtroppo quasi inutili…il suo tasso di emoglobina è salito a 4,8 g/dl, ancora troppo bassa per condurre una vita normale, tant’è che Pierre perde continuamente sangue dal naso ed è sempre stanco fisicamente, ma non stanco di vivere, nonostante abbia contratto l’epatite e perda peso giorno dopo giorno.
Pierre è oggi in attesa del risultato di una fibroscan e di altri esami ematologici, esami che devono arrivare dalla Francia, perchè impossibile eseguirli in loco.
Come se non bastasse, assieme ai pochi antibiotici che può permettersi, Pierre viene curato con medicine tradizionali, che potrebbero aggravare la sua, già, delicata situazione.
Siamo venuti a conoscenza di questa storia, perchè una nostra amica di Vibonati (Sa), C. M., che preferisce non essere nominata, per eccessiva timidezza e che da qualche tempo si è trasferita ad Edea, spinta dal bisogno di aiutare “fisicamente” chi realmente ha bisogno, ci ha chiesto aiuto.
C. ci chiede di aiutare Pierre, ci chiede di aiutarla a farlo venire in Italia, dove potrebbe ricevere cure adeguate.
Non è purtroppo semplice come si potrebbe pensare!
Per entrare nel nostro Paese, Pierre ha bisogno di un visto d’ingresso, di un’ assicurazione sanitaria e di uno sponsor, di un ospedale pubblico che deve presentare un preventivo per le spese mediche , relative agli esami che il ragazzino deve effettuare.
Chiediamo a tutti di darle una mano a salvare questo bambino, questo tenerissimo bambino, che non si merita di morire, senza aver tentato il tutto per tutto.
Vi prego fate girare questo messaggio, se conoscete associazioni, ambasciatori, ospedali che possano aiutarci, potete contattare la redazione di Trekking Tv, che ha sposato in pieno questa causa.
Grazie in anticipo per il vostro sostegno.
Genny Gerbase
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