Valle dell’Angelo. C’è un posto nel cuore del Cilento dove le favole diventano realtà

V.R. Valle dell'Angelo2

Si chiama Valle dell’Angelo, ed è il comune più piccolo della provincia. Poco più di duecento anime, un pugno di case e una bella chiesa barocca. Ma anche sentieri mozzafiato tra ripide montagne e vallate incontaminate dove, con un pizzico di fortuna, è possibile incontrare cervi e caprioli, ma anche aquile e lupi. Una sorta di Disneyland naturale aperta a tutti: dai bambini agli anziani, dai giovani agli adulti. Insomma il posto ideale per trascorrere un weekend senza pensieri dove l’ospite viene sempre prima di tutto. Per i visitatori quest’anno c’è anche una bella novità: il sindaco, Salvatore Iannuzzi, ha messo a disposizione dei turisti, gratuitamente, per tutti i fine settimana di dicembre e gennaio, due suite a 5 stelle realizzate dal Comune nel pieno centro del paese. L’unico onere a carico di quanti vogliano pernottare a Valle dell’Angelo sarà pranzare in una delle locande del paese. Il menu, dal costo fisso di 25 euro, includerà solo pietanze locali e ottimo vino cilentano. Incluso nel prezzo anche una visita guidata ad una delle bellezze del paese da scegliere tra la grotta dell’Angelo, le gole del Festolaro, Grava di Vesalo, il villaggio rurale di Pruno e la chiesa di San Barbato. Prenotare è semplice: basta chiamare in Comune allo 0974 942016 o al 340 1931105. «L’obiettivo è di aprire ai turisti il forziere di bellezze paesaggistiche per troppo tempo nascoste», ha spiegato il primo cittadino. A Valle dell’Angelo sembrerà di ritrovarsi in un posto fantastico dove il tempo scorre lento e si nutre di momenti e di rituali antichi. Da non perdere una passeggiata nel centro storico con i suoi archi, vicoli e gradini. È consigliabile iniziare la visita dalla piazzetta Iannuzzi dove è possibile ammirare l’incantevole chiesa di San Barbato, un gioiello in stile barocco, con all’interno tele e quadri di inestimabile valore. Poi, proseguendo sulla caratteristica via Indipendenza, è possibile visitare la chiesa di San Leonardo e poco più avanti la cappella di San Sebastiano. Da non trascurare anche la parte bassa del paese dove è possibile ammirare meravigliosi portali di inizio ’900, gli antichi lavatoi e il ponte romanico a dorso d’asino sul fiume Calore. Tappa obbligatoria anche a Pruno, minuscola frazione di Valle dell’Angelo. Questo piccolo borgo non esisterebbe nemmeno se quattro famiglie, per un totale di 10 persone, non si sacrificassero in una sorta di esilio volontario. Energia elettrica poco usata, serate passate in compagnia dell’organetto e di tradizionali melodie cilentane, dieta di pane, formaggio e olive, acqua prelevata dalle sorgenti e unico lavoro quello dell’agricoltore o dell’allevatore di bestiame con metodi rigorosamente inizio novecento. Le case sono poche, sparse tra la vegetazione, a 25 chilometri dal già isolato Valle dell’Angelo. Esso si presenta, pertanto, come un autentico laboratorio, aperto sia alla dilettevole curiosità del turista, sia all’indagine approfondita dello studioso. Da non perdere, meteo permettendo, una passeggiata lungo il sentiero di Bamby: circa 2 km a piedi dalla località Agostello fino al Medicale, all’ombra di faggi secolari e radure molto frequentate da cervi e caprioli.

 

Vincenzo Rubano

 

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