Vibonati festeggia, tra tradizione e commozione, Sant’Antonio Abate
Sfidando persino il vento gelido che sta imperversando sulla nostra Penisola, il popolo di Vibonati ha portato in processione l’ amata statua del Santo Patrono, Antonio Abate.
Nonstante il freddo pungente e l’incertezza meteorologica, tutto si è svolto nel migliore dei modi e Vibonati, antico centro del Golfo di Policastro, che secondo alcuni deve la sua esistenza al grande taumaturgo egiziano, Sant’Antonio Abate, ha potuto festeggiare, appieno, l’amato Patrono.
I solenni festeggiamenti hanno avuto inizio con la benedizione degli animali sul sagrato del Santuario, perchè Sant’Antonio, tra i tanti suoi patrocini, è anche protettore degli animali e, prima di partire con la lunga processione, che ha toccato ogni angolo del paese, ad essere benedetti, all’interno della chiesa, sono stati anche i bambini.
Quest’anno, ad onorare il santo e a rivolgergli un’intima preghiera, anche due famiglie di rifugiati cattolici, ospiti del Comune di Santa Marina.
Il corteo di fedeli, sfidando persino le folate di vento gelido, tra canti e preghiere il cui ricordo si perde nella notte dei tempi, ha accompagnato, con una straordinaria devozione, Sant’Antonio, grande punto di riferimento per tutti i vibonatesi.
Tanti i pellegrini provenienti da altre comunità.
Uno dei momenti più attesi è stato senza dubbio quello dei fuochi in onore del Santo, protettore del fuoco, che ha assistito, insieme con un popolo visibilmente commosso, ai due spettacoli pirotecnici pomeridiani eseguiti dalla “Pirotecnica San Severo” di Foggia e da “ L’Artificiosa” dei fratelli Di Candia di Sassano.
Il Santo, intorno alle 16,30 è stato riaccompagnato nella sua casa, e, soltanto allora, i Vibonatesi sono tornati nelle loro dimore, dove hanno consumato un abbondante pranzo/cena, in attesa dell’ultimo fuoco, eseguito da“Vincenzo Senatore e figli” di Cava dei Tirreni.
Genny Gerbase
Riprese e Montaggio: Rachele Furiati
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