Nella RNS Cratere degli Astroni il WWF promuove la cultura del cibo sano con l’Orto dei Borboni

Garantire la conservazione dell’ambiente e delle sue risorse, migliorare la fruizione degli spazi verdi da parte della popolazione e incentivare le produzioni agricole biologiche e la cultura del cibo sano. Sono questi gli obiettivi dell’ “Orto del Borboni” promosso dal WWF all’interno della Riserva Naturale del “Cratere degli Astroni” a Napoli.
L’iniziativa, finanziata dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del progetto “Buone pratiche di gestione nelle Riserve naturali dello Stato”, intende dar vita ad un vero e proprio “orto sociale” rivolto alla cittadinanza e, in particolar modo, alle classi più svantaggiate. Per questo il progetto ha voluto coinvolgere strutture del territorio specializzate nella cura del disagio sociale e l’ASL di Pianura, al fine di offrire anche opportunità occupazionali alle persone più svantaggiate, tra le quali anche emigrati e richiedenti asilo politico.
La RNS Cratere degli Astroni, un polmone verde di 250 ettari a pochi passi dal centro del capoluogo campano, fa parte del sistema di Oasi e Riserve che il WWF gestisce in tutta Italia. Si inserisce nel complesso sistema ambientale dei Campi Flegrei che è il risultato di un tortuoso percorso geologico, storico, floristico e faunistico che ha generato una serie di ambienti particolarmente rilevanti. Per questo l’area è inserita all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) ed è inoltre una Zona di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della direttiva comunitaria “Uccelli” della CEE.
L’idea di creare l’Orto del Borboni, nasce dal fatto che l’intera zona dei Campi Flegrei è stata da sempre utilizzata per fini agricoli, considerata la sua origine vulcanica e la presenza nel suolo di altissime concentrazioni di sali minerali. Caratteristiche che, soprattutto in campo viticolo, hanno consentito di sviluppare tecniche colturali uniche al mondo che hanno radici antichissime. Numerose sono le azioni messe in campo dal WWF per recuperare le antiche tradizioni legate alla terra e rafforzare quella necessaria integrazione tra la natura e l’uomo. Si parte con la restituzione di grandi spazi verdi alla popolazione, nei quali, sotto la guida di un esperto agricoltore che fungerà da tutor, sarà possibile avviare autoproduzioni del cibo per una sana alimentazione.
Previsti anche momenti di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’agricoltura sostenibile, nel corso dei quali i produttori locali attenti all’ambiente avranno modo di incontrarsi e confrontarsi. Nel rispetto delle tradizioni agricole locali, il progetto prevede il recupero delle specie autoctone usate nell’area fin dai tempi dei Borboni. Per questo è stata avviata un’attenta ricerca che ha coinvolto l’Archivio storico di Napoli, la Regione Campania e diversi agricoltori locali, che ha consentito di individuare diverse specie di cultivar caratteristiche della zona e particolarmente adatte all’ambiente dell’Oasi degli Astroni. Una certa attenzione è stata data anche a quelle attività agricole che contribuiscono alla conservazione della biodiversità, come l’apicoltura biologica, un settore in continua crescita che nella Riserva degli Astroni prevede il posizionamento di 20 famiglie di api nella prima fase di avvio sperimentale.
Nell’ambito delle “buone pratiche di gestione delle Riserve naturali dello Stato”, il progetto degli Orti dei Borboni offrirà alla popolazione la possibilità di scegliere prodotti sempre più sostenibili per un’alimentazione sana. A tale scopo verranno allestiti dei mercatini del “cibo Sustainably Correct” a cadenza fissa, in modo che la Riserva degli Astroni possa diventare un punto di riferimento per tutte quelle persone che intendono alimentarsi meglio e per sensibilizzare tutte le altre ai grandi temi della sostenibilità.
Comunicato stampa

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