“Il rumore delle radici”: incontri di culture tra vecchie e nuove migrazioni

Il 22 aprile alle ore 9.30, a Salerno, presso l’Archivio di Stato, viene presentato il cortometraggio “Il rumore delle radici”, dedicato al fenomeno dell’immigrazione in Italia e realizzato per il Genderlab (Laboratorio di studi di Genere) del Dipartimento di Studi Umanistici diretto dalla professoressa Rosa Maria Grillo, con il patrocinio di OGEPO/Osservatorio Interdipartimentale per gli studi di Genere e le Pari Opportunità dell’Università di Salerno, diretto dalla professoressa Maria Rosaria Pelizzari. Il lavoro si inserisce nel percorso interculturale “Vecchie e Nuove migrazioni: incontri di culture – percorso formativo per gli studenti delle scuole secondarie”, organizzato dall’Archivio di Stato di Salerno, Family Search, Archivio storico del Comune di Salerno, OGEPO . Ha avuto, inoltre, il sostegno del Direttore del Settore socio formativo e responsabile Ufficio di Piano Ambito S5, dott. Rosario Caliulo, che ha facilitato l’incontro con i giovani africani inseriti nel Progetto del Comune di Salerno sull’Accoglienza dei Minori Stranieri non accompagnati. Il cortometraggio, con il coordinamento della professoressa Maria Rosaria Pelizzari, è stato ideato, curato e realizzato dal gruppo di lavoro formato dagli studenti dell’Università di Salerno: Alfonso Maria Salsano (direttore della fotografia), Davide Speranza (narratore e giornalista, autore dei testi), Giuseppe Volpicelli (regista).
Le nuove ondate migratorie sono ormai parte integrante del nostro contemporaneo. Salerno è diventata meta di centinaia di migranti, provenienti dall’Africa, che poi vengono smistati nei diversi centri di accoglienza italiani. Uno degli ultimi sbarchi è avvenuto lo scorso 1 aprile, presso il molo Manfredi di Salerno, con 545 persone a bordo, tra donne, uomini, bambini. L’Ogepo ha voluto così intercettare il fenomeno – sotto il profilo sociale ed interculturale – raccontandone le ansie, le sfaccettature, le suggestioni in un cortometraggio dove i protagonisti sono quattro ragazzi africani, sbarcati a Salerno nel 2015. Le storie reali di Lamin, Tidjane, Ebrima e Musty – originari del Gambia e Giunea-Bissau – incrociano le riflessioni degli studenti della Scuola secondaria di I grado “T. Tasso” di Salerno, alunni del professore Matteo D’Amico. Uno scambio di sguardi, che incornicia la narrazione di un ipotetico giovane migrante, perseguitato dalla dittatura e appena arrivato in Italia con la speranza di trovarvi una vita migliore.
Salzano, Speranza e Volpicelli, studenti del corso di Laurea in Arti Visive Musica e Spettacolo sono riusciti, senza cadere in una facile retorica, a evocare in modo suggestivo tematiche come quella delle migrazioni e dei relativi incontri di culture che sono oggi sempre più oggetto di un’informazione urlata e fuorviante. Molto bisogna fare nel campo della formazione e della lotta alla discriminazione e ai pregiudizi. L’Università di Salerno, per la sua terza missione rivolta al territorio, ha un occhio particolare, nella formazione, ai processi di incontro, dialogo, mediazione fra persone con lingue e culture diverse, nell’intento di favorire la civile e pacifica convivenza che nasce dal reciproco riconoscimento e dal vicendevole rispetto. A tali principi si ispira nel suo complesso il progetto formativo dell’OGEPO contro ogni forma di discriminazione, diretta e indiretta, relativa a genere, età, orientamento sessuale, razza, etnia, disabilità, religione, lingua.
Per ulteriori in formazioni: ogepo@unisa.it; 089 96 2424/2340/4426; 339 7263428; 320 811 8009.
Comunicato Stampa

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