Sversavano liquami nei corsi d’acqua: Blitz della Forestale
Sequestrate 2 aziende zootecniche del salernitano, indagati i titolari.
E’ stata eseguita nei giorni scorsi un’attività di indagine delegata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno relativa al monitoraggio capillare del Fiume Sele, del Calore e del Rio Lama, affluente del Sele. L’attività mirata alla repressione degli illeciti sversamenti di liquami nei corsi d’acqua di superficie e sul suolo ha riguardato, come già avvenuto in passato, soprattutto le aziende agricole e zootecniche presenti sul territorio.
Al fine di svolgere i predetti accertamenti, è stato eseguito un sorvolo del territorio interessato, mediante un elicottero dei carabinieri in servizio presso l’aeroporto di Pontecagnano con a bordo il consulente tecnico della Procura che, come ha spiegato il sostituto procuratore delegato Erminio Rinaldi, ha provveduto ad equipaggiare il mezzo aereo con apposite camere multispettrali. L’elicottero ha percorso circa 130 chilometri risalendo i predetti corsi fluviali e, grazie alle tecniche investigative di nuova generazione adottate dall’unità giudiziaria, è stato possibile confrontare in tempo reale i riscontri ottenuti dalla strumentazione presente a bordo del velivolo con la mappatura telematica delle aziende zootecniche presenti sul territorio, in relazione alle criticità ambientali e relative matrici inquinanti nel circondario, in seguito ai rilievi termografici e radiometrici eseguiti sui predetti corsi d’acqua.
Sono state individuate delle anomalie termiche che, tramite la consultazione dei dati informatici contenuti nel predetto database, hanno portato ad individuare la corrispondente matrice inquinante individuata in alcune aziende zootecniche che venivano contestualmente ispezionate dalla polizia giudiziaria operante a terra. Infatti, durante il sorvolo, erano presenti sul posto pattuglie composte del Corpo Forestale dello Stato coordinate dal NIPAF di Salerno, dalla locale Capitaneria di Porto, dal NOE e dal reparto operativo navale della Guardia di Finanza, per un totale di circa 30 unità.
Le pattuglie si sono portate sugli obiettivi segnalati dal consulente tecnico mentre era in volo a bordo dell’elicottero dei carabinieri. Lo stesso ha fornito loro dettagliate indicazioni sull’ubicazione delle criticità rilevate, permettendo in tal modo non solo di individuare immediatamente la fonte dell’illecito sversamento ma anche di consentire al personale del laboratorio ambientale mobile della Guardia Costiera e della Arpac di Salerno, che stavano al seguito delle sette pattuglie, di procedere ad effettuare contestualmente i campionamenti degli scarichi illeciti che confluivano direttamente nei citati corsi d’acqua.
L’attenzione dei militari si è rivolta in particolare alla verifica della corretta gestione dei reflui e dei rifiuti che vengono prodotti dalle citate aziende ovvero liquami, parti palabili degli effluenti zootecnici, acque industriali di lavaggio e altro. A seguito delle ispezioni eseguite nei territori dei Comuni di Albanella e Altavilla Silentina, sono stati sottoposti a sequestro due intere aziende zootecniche, una delle quali anche per illeciti edilizi nonché circa 25 chilometri quadrati di terreni sui quali venivano sversati illecitamente i reflui zootecnici e due vasche di raccolta delle deiezioni animali, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di quattro titolari di aziende zootecniche, per vari reati contro l’ambiente, nei cui confronti sono state elevate anche sanzioni amministrative, per un totale di circa 3400 euro.
Quasi tutte le aziende, oltre a smaltire illecitamente sul terreno i rifiuti speciali prodotti dall’attività esercitata, immettevano le deiezioni animali attraverso una serie di limitrofi canali e torrenti direttamente nei citati corsi d’acqua di superficie così determinando un serio inquinamento delle acque fluviali che dopo pochi chilometri sfociano in mare. Peraltro fra i reflui industriali illecitamente smaltiti vi erano anche le acque di lavaggio delle sale di mungitura che prevedevano l’impiego di acidi e solventi nocivi per l’ambiente e la salute umana.
I rischi ambientali derivanti da una siffatta mortificazione delle risorse naturali sono molteplici e vanno dalla compromissione delle risorse agricole con l’abbandono di imponenti quantità di effluenti zootecnici sul suolo che alterano la sua naturale composizione, in particolare per i parametri di azoto. Non è la prima indagine eseguita dalla Procura di Salerno con l’utilizzo di piattaforme aeree attrezzate, con camere multiple multispettrali, per individuare gli inquinatori del territorio. Le indagini, ha annunciato il procuratore Rinaldi, proseguiranno senza sosta con analoghe tecniche anche in questo periodo estivo per salvaguardare l’integrità ambientale e la balneabilità del nostro mare.