L’intesa CNA Salerno-Ance bocciata dal Presidente Nazionale di CNA Costruzioni
“CNA non cerca padrini o sostenitori, ma lavora per un sistema della bilateralità diverso che tutela le imprese e i lavoratori. Non possiamo quindi rispolverare vecchie logiche e vecchi sistemi, né tanto meno delegare ad ANCE questo impegno”. Con queste parole il presidente nazionale di CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi, intervenuto all’Assemblea nazionale di CNA svoltasi alla Mostra d’Oltremare di Napoli, ha bocciato l’accordo sottoscritto in sede provinciale, nei giorni scorsi, dalla CNA di Salerno con ANCE-Aies.
“In Campania – ha aggiunto ancora il presidente Incerpi – CNA Costruzioni sta portando avanti un discorso importante, che ha il sostegno e l’appoggio pieno e incondizionato dei vertici nazionali della Confederazione. Il gruppo dirigente nominato nell’assemblea costituente di CNA Costruzioni Campania, coordinato da Antonio Lombardi, col suo lavoro, ha già dato e sta continuando a dare un contributo di grande importanza, anche a livello nazionale. Di converso c’è una parte di CNA ancora legata a vecchi metodi, vecchie logiche e vecchi sistemi. CNA Costruzioni oggi ha un ruolo importante nel sistema dell’edilizia: non abbiamo bisogno di delegare questo lavoro all’ANCE. Certo ci sono realtà territoriali di CNA che si muovono in direzione diversa, opposta: non so se è miopia o se ci sono altri interessi sottobanco. Posso solo sottolineare che il gruppo campano di CNA Costruzioni ha il pieno e incondizionato appoggio dei vertici nazionali”.
“Puntiamo a una nuova bilateralità e a Casse edili più efficienti e vicine alle necessità di imprese e lavoratori – ha aggiunto il presidente di CNA Costruzioni Campania, Antonio Lombardi – con maggiori e più concrete forme di assistenza sia per gli imprenditori che per i lavoratori. La storia insegna che il sistema monopolistico dell’ANCE non risponde a questi criteri ed a queste necessità”.
All’Assemblea di Napoli di CNA è intervenuto anche il ministro alle Infrastrutture Delrio, cui Incerpi e Lombardi hanno sottoposto le problematiche del settore, rivendicando solleciti interventi del Governo: dalla crisi che ancora morde, ai problemi legati all’attuazione procedurale del nuovo Codice degli Appalti, fino ai ritardi, che ancora permangono, nei pagamenti alle imprese per i lavori effettuati.