Ricongiungimento familiare, la Uil Fpl chiede risposte all’Asl Salerno
La Uil Fpl di Salerno chiede all’Asl chiarezza sul diritto che regola il ricongiungimento familiare ai dipendenti della Pubblica amministrazione. “L’Azienda non ha ancora manifestato chiaramente la propria intenzione di ricorrere a questo strumento normativo, che in periodi di marcata carenza di personale rappresenterebbe una valvola di sfogo di non trascurabile importanza”, ha detto Biagio Tomasco, segretario delle Politiche sanitarie della Uil Fpl Salerno. “Il tutto va correlato pure alle continue cessazioni dal servizio che dal 2014 al 2017 hanno visto e vedranno interessate circa 262 persone. Si precisa che l’obiettivo del Decreto legislativo 151 del 2001 è favorire il ricongiungimento di entrambi i genitori ai figli ancora in tenera età e la loro contemporanea presenza accanto a essi nella fase iniziale della loro vita, garantendo la massima unità familiare e salvaguardando esclusivamente le esigenze organizzative e funzionali della Pubblica amministrazione”.
Secondo il sindacalista della Uil Fpl, dunque, l’Asl deve tenere conto di quando è intenzionata a limitare il beneficio del diritto di un figlio, che deve godere dell’assistenza materiale e affettiva di entrambi i genitori durante i primi anni di vita.
“Ancora una volta, quindi, un tribunale, così come accaduto nella causa intentata presso la Corte d’Appello di Vallo della Lucania dalla Uil Fpl di Salerno, e come ha fatto il Tar Lombardia con la sentenza numero 2481 del 2016, ricorda all’Asl un principio fondamentale del procedimento amministrativo, ovvero che atti e provvedimenti devono essere motivati correttamente, altrimenti sono illegittimi”. Infine l’appello al manager dell’Asl, Antonio Giordano. “Per evitare una serie di contenziosi, che inevitabilmente si instaureranno sulla materia, chiediamo al direttore generale di volersi esprimere ufficialmente sulla posizione che l’Asl vorrà attuare in ordine alle numerose richieste pervenute”.
comunicato stampa