Migranti nel Golfo di Policastro: Appello alla Trasparenza del Circolo Proudhon
Il Circolo Proudhon Golfo di Policastro, in riferimento all’annunciato arrivo nel Golfo di Policastro di un imprecisato numero di migranti, da ospitare nei Comuni del Territorio, ha chiesto pubblicamente (attraverso un comunicato stampa/manifesto) di conoscere numeri, costi e modalità di tale operazione, invitando le Amministrazioni interessate ad un atto di “trasparenza”, nel rispetto dei cittadini.
La retorica del “buonismo”, tra ideologia dei diritti umani e della globalizzazione capitalista, porta all’elogio aprioristico dell’immigrazione, difesa dalle corporazioni economiche mondialiste.
Riconoscendo la necessità dell’immigrazione per annullare i diritti sociali e la residua forza contrattuale dei lavoratori, abbassando il costo del lavoro, la globalizzazione ha come obiettivo quello di renderci tutti come migranti: senza diritti, senza lingua, senza coscienza oppositiva, senza identità, per aumentare profitto e speculazione.
Anche nella comunità del Golfo di Policastro tale dura azione livellatrice impone la sua legge: “dovete accogliere i migranti” senza discutere, senza scegliere, senza poter eventualmente approntare strumenti per la vera accoglienza e per la garanzia dell’ordine.
Preso atto delle notizie di fonte governativa e giornalistica riguardo l’imminente arrivo di migranti nel nostro territorio, poniamo alcune legittime domande a tutti i Sindaci del Golfo di Policastro, affinché le loro risposte siano utile strumento per la costruzione di un rapporto trasparente con i Cittadini.
* APPELLO ALLA TRASPARENZA *
Quanti sono i migranti in arrivo ?
Si tratta di famiglie o di singoli ?
Dove verranno ospitati ?
Chi gestirà l’accoglienza ?
Quali e quante risorse economiche saranno impegnate ?
Quanto costerà alla collettività l’intera operazione ?
Quali misure preventive di profilassi sanitaria sono state approntate ?
Quali misure preventive di tutela dell’ordine pubblico sono state predisposte ?
Costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria. (Giovanni Paolo II)
Comunicato Stampa