A Palinuro il sentiero delle tartarughe
PALINURO. Tutto pronto a Palinuro per l’inaugurazione del “sentiero delle tartarughe”. Un percorso di circa due chilometri che costeggia le spiagge preferite dalle Caretta Caretta. Dall’arenile dei Francesi alla spiaggia delle Saline, attraversando conche e piscine naturali, sculture di roccia e giochi di colore ma anche tratti di spiaggia di finissima sabbia bianca tra la macchia mediterranea e il mare cristallino di Capo Palinuro. Si tratta di un’iniziativa del Comune di Centola al quale stanno lavorando da alcuni giorni anche i volontari under 18 di Legambiente. “Spesso ricevevamo in Comune telefonate di esperti e curiosi che volevano essere accompagnati in questa zona – racconta con un pizzico di orgoglio Silverio D’Angelo, vicesindaco con delega all’ambiente – così è nata l’idea di questa passeggiata culturale dove porteremo gruppi universitari ma anche scolaresche provenienti dall’intera regione”. Lungo il percorso sono già stati installati dei cartelloni informativi con notizie sulle caretta caretta, sulla flora e sulla fauna dell’arenile. “Abbiamo pensato di istituzionalizzare questo sentiero – ha aggiunto il primo cittadino Carmelo Stanziola – per offrire ai turisti, ma soprattutto ai ragazzi, un’opportunità in più: quella di conoscere e di approfondire le caratteristiche della nostra costa e del nostro mare insignito di numerosi vessilli di qualità”. “Questa spiaggia – ha concluso Stanziola – sarà una sorvegliata speciale. Se è stata scelta dalle tartarughe per la nidificazione significa che è una spiaggia di qualità e noi, come amministrazione, faremo il possibile per tutelarla”. La pensano allo stesso modo i volontari di Legambiente che ogni anno arrivano a Palinuro “per contribuire alla salvaguardia del territorio e al benessere di questo tratto di costa”. “Speriamo di valorizzare questo posto fantastico – ha spiegato Francesca Ferro, responsabile di campo di Legambiente Campania – ma soprattutto diffondere la tutela delle Caretta Caretta e la necessità di rispettare la natura”.
Vincenzo Rubano
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