Santa Marina: Un manifesto per chiarire ai cittadini la questione della crisi idrica
Dopo la questione, ormai nota, della grave crisi idrica che ha colpito il Comune di Santa Marina, l’Amministrazione comunale ha deciso rendere noti alla popolazione, attraverso la diffusione di un manifesto, tutti i passaggi della vicenda, che ha portato il Comune alla decisione di provvedere in maniera autonoma alla risoluzione definitiva dell’approvvigionamento idrico, dando inizio alla fase delle trivellazioni per la ricerca dell’acqua e alla successiva immissione della stessa nella condotta di proprietà comunale, ormai a secco da svariati mesi a causa dell’improvvida gestione da parte di Consac.
Nel manifesto denuncia si legge:
“Come già noto, il Comune di Santa Marina è stato interessato da una crisi idrica senza precedenti, che ha visto la frazione di Policastro priva di acqua nelle ore notturne del mese di agosto ed il capoluogo di Santa Marina, per circa due mesi, completamente privo di fornitura, tranne che per alcuni giorni del mese di luglio e per poche ore, saltuariamente, nel mese di agosto. Addirittura, nei primi giorni del mese di agosto si è arrivati al culmine: per oltre quattro giorni il capoluogo non ha visto una goccia d’acqua ne’ in tubatura ne’ a mezzo di autobotte e per il restante periodo solo sporadicamente, mettendo in grave crisi e pericolo l’intera popolazione, con il rischio di possibili epidemie. Dopo aver invano invocato Consac Spa di inviare le necessarie risorse idriche, il comune ha deciso di acquistare, con proprie risorse, n°5 cisterne con capienza 5.000 lt ciascuna da distribuire sul territorio per facilitare l’approvvigionamento di acqua all’intera popolazione e, con il soccorso della protezione civile di Viggiano-Potenza, che ci ha messo prontamente a disposizione una propria autobotte, siamo riusciti a fronteggiare l’emergenza con l’erogazione dell’acqua nei serbatoi di quasi tutte le abitazioni. Resici conto della grave situazione e dell’inerzia del gestore Consac, pressoché’ assente, ormai era arrivato il momento delle scelte importanti. Ci siamo trovati davanti ad un bivio: Far sgombrare le abitazioni del capoluogo per il rischio alla pubblica igiene, e così chiudere l’intero paese, o emettere ordinanze per l’adozione delle procedure d’urgenza. Con atto di grande responsabilità e amore per la nostra terra, sicuramente decidendo per le misure di maggiore difficoltà, si è deciso di gestire l’emergenza ed evitare la chiusura del paese. Ad esecuzione delle ordinanze sindacali n.33/2017 e n.35/2017, si è dato inizio alla fase delle trivellazioni per la ricerca dell’acqua, sia alla frazione di Policastro, dove si sono effettuati tre pozzi dalla incredibile portata idrica tale da, potenzialmente, rifornire acqua all’intero Golfo di Policastro, sia al capoluogo di Santa Marina, dove, in località Timpone, nell’area più alta del paese, ad una profondità di circa 100 mt, è stata captata una sorgente dalla portata di 3,5 lt/sec, quindi bastevole per rifornire le esigenze di una popolazione di circa 1.500 abitanti. Il passo successivo è stato quello, poi, di immettere l’acqua in rete al capoluogo, dove, nonostante la presenza di rotture all’interno delle varie condotte dovute alla mancanza dell’ordinaria manutenzione delle stesse da parte dell’ente gestore Consac Spa, ha dato i risultati sperati: ridare respiro al paese e scongiurare il pericolo per la sicurezza della pubblica e privata incolumità. In tutto questo, è stato, ed è a tutt’oggi, davvero singolare il comportamento tenuto dall’Ente gestore Consac, che, da un lato, abbandona al proprio destino l’intera popolazione santamarinese con una semplice comunicazione “non c’è acqua”, e dall’altro mette in campo continue azioni avverse, e non di collaborazione, nei confronti di questo comune per ostacolare la gestione emergenziale, risultata all’evidenza di tutti positiva. Non in ultimo la denuncia all’ASL da parte di Consac per la verifica della potabilità delle acque emunte, ben sapendo che con ordinanza n.35/2017 la popolazione era stata puntualmente informata che la stessa era per uso non potabile! Proprio Consac, che nel frattempo erogava acque torbide in giro per il golfo (ricordiamo il caso eclatante di Scario – acqua nera a Scario da YouTube). Per tutte queste ragioni, si è ritenuto doveroso esporre denuncia alla competente procura di Lagonegro per verificare eventuali omissioni e/o reati commessi da Consac spa per la gestione dell’emergenza idrica. Ovviamente, verranno chiesti i risarcimenti dei danni morali e materiali provocati dalla scellerata gestione Consac, e tutta la documentazione sulle costosissime, e tardive (il Comune di Santa Marina ha già risolto l’emergenza!), misure adottate da Consac spa per il contrasto all’emergenza verrà inviata alla corte dei conti per l’indagine su eventuali illeciti contabili. Per quanto riguarda la risorsa idrica rinvenuta, sono in atto le procedure per il riconoscimento dell’autonomia del Comune di Santa Marina nella gestione dell’intero servizio idrico. Tale autonomia, è stato stimato, consentirà un risparmio per le tasche delle famiglie residenti di circa il 50% rispetto alla situazione attuale, un importante momento di sviluppo occupazionale e di ammodernamento della rete idrica in tutto il territorio comunale.
Si coglie l’occasione per ringraziare tutta la popolazione ed i tanti turisti che, con dignità e senso civico, hanno saputo affrontare momenti difficili e di disperazione. A loro il nostro plauso e la battaglia che l’amministrazione comunale sta affrontando per vedere riconosciuti i loro diritti”.
il sindaco
ing. Giovanni fortunato
Comunicato Stampa