Il chiostro della Certosa di Padula è un campo di patate, mancano i giardinieri
PADULA. Il chiostro della Certosa di Padula è come un campo di patate. Trascurato, con i viali sommersi dalle erbacce ed interdetto al pubblico. “È un problema di personale e di mancanza di fondi – spiega uno dei lavoratori del sito, quasi mortificato – la situazione fino a poche settimane fa era addirittura peggiore. L’erba era molto più alta ed il chiostro era inguardabile”. Un segnale di incuria che, purtroppo, non è sfuggito agli occhi attenti dei turisti. Con i suoi quasi 15mila metri quadri il chiostro della Certosa di Padula risulta essere uno dei più grandi del mondo, contornato da 84 colonne e con una fontana al centro realizzata in pietra nel 1640. “Il chiostro è transennato da circa due anni per motivi di sicurezza – ha spiegato la direttrice della Certosa Emilia Alfinito – il fregio del colonnato aveva avuto dei cedimenti in alcuni punti. A breve però – tiene a precisare – inizieranno i lavori di messa in sicurezza. La Certosa ha ottenuto 8 milioni di euro e sono in atto tutte le procedure amministrative per avviare gli interventi”. Per quanto riguarda il verde invece “abbiamo già effettuato dei lavori di somma urgenza” ma “il problema vero – spiega Alfinito – è che non abbiamo giardinieri e neppure la possibilità di incaricare qualche ditta locale per la manutenzione”. Ogni volta è necessario effettuare delle gare europee “con procedure lunghissime che, naturalmente, non gestiamo noi”. Il chiostro grande della Certosa rappresenta senza dubbio uno degli elementi di maggior spicco sotto il profilo architettonico e artistico. La Certosa fa parte del Polo Museale Regionale della Campania, è gestita dalla Soprintendenza per i Beni architettonici di Salerno e Avellino e dal 1998 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Gli ultimi interventi di restauro risalgono ad alcuni decenni fa.
Vincenzo Rubano
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