La scuola, la legge e le sue “insicurezze”
È facile legiferare ignorando la realtà, come è facile lavarsi le mani quando le responsabilità sono addossate ad altri.
Oggi più che mai la scuola italiana vive momenti di incertezza e di precarietà.
Le leggi impongono una serie di adempimenti che troppo spesso sono inattuabili, a causa di una farraginosa burocrazia, per mancanza di fondi e per una scarsa collaborazione fra enti. L’ istituzione scolastica è spesso ospitata in edifici pubblici o in strutture in comodato d’uso perché private, che non sempre sono a norma. Le responsabilità in termini di sicurezza, secondo la legge, sono a carico dei dirigenti scolastici, che malgrado tutto, impegnano tutte le loro forze per consentire che la scuola continui a svolgere la sua funzione educativa e di accoglienza in luoghi più o meno sicuri. Sarebbe stato il caso che prima di legiferare in materia di sicurezza dei luoghi,ancor prima di inquadrare il dirigente scolastico quale datore di lavoro ( a mio avviso un “ibrido giuridico”), si fosse provveduto alla costruzione di edifici nuovi, o alla messa in sicurezza di quelli preesistenti, adeguandoli ai requisiti richiesti dalla normativa. Questo non è avvenuto e neanche è stato previsto alcun fondo a disposizione della dirigenza scolastica per far fronte ad interventi manutentivi al fine di rimuovere eventuali criticità. Tutto fu lasciato all’ente competente in materia di edilizia scolastica. Intanto, le Province com’è noto, anch’esse versano in condizioni di precarietà ( grazie alla legge Del Rio).
È comunque vero che spesso chi legifera ignora la realtà.Trovo, alquanto ingiusto, che i dirigenti scolastici debbano addossarsi responsabilità in materia di sicurezza, abitando edifici che non sempre sono a norma, alle volte neanche sulle “carte”. Gli enti preposti e il governo innanzi tutti non possono ignorare a lungo la situazione degli edifici scolastici italiani (pubblici e privati).
Sarebbe cosa buona rivedere ed eventualmente modificare il decreto legislativo n. 81/2008.
Augurandomi che la parte politica rifletta, quale “lavoratore” della scuola, auspico una maggiore vicinanza e una fattiva collaborazione fra le Istituzioni e le loro personalità, per la risoluzione di problematiche inerenti il tema sicurezza e salubrità degli ambienti. Ognuno si assuma la propria responsabilità, legislatore compreso. Questo, per la tranquillità della Scuola italiana, di chi la rappresenta e di chi la frequenta. Esprimo tutta la mia vicinanza ai Dirigenti scolastici italiani, in particolare alla prof.ssa Franca Principe – Dirigente del Pisacane di Sapri e Presidente dell’Associazione “Modifica 81” che si batte per la cultura della sicurezza di fatto e non di facciata.
Angelo Risi
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