Festival di Sanremo 2019, fiumi di polemiche: vincono i “soldi”
Sì è concluso il sessantanovesimo Festival di Sanremo condotto per il secondo anno consecutivo da Claudio Baglioni che ne è stato anche direttore artistico. Baglioni è stato affiancato nella conduzione da Claudio Bisio e Virginia Raffaele. La regia è stata curata da Duccio Forzano, mentre la scenografia è stata realizzata da Francesca Montinaro. La competizione canora ha visto concorrere ad un unico premio ventiquattro cantanti, dei quali ventidue di chiara fama e due provenienti da Sanremo giovani duemiladiciotto.
Numerosi sono stati gli ospiti che con la loro arte hanno emozionato il pubblico presente all’Ariston e quello televisivo. Non sono mancate le polemiche, iniziate con una dichiarazione di Baglioni sui migranti e sulla vicenda Sea Watch e Sea Eye: “… stiamo ricostruendo i muri, non li abbiamo mai abbattuti. Non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani…”. Il cantautore evidenziava l’intolleranza verso i migranti, fomentata e cavalcata dal Ministro Salvini. Dichiarazione questa che ha scatenato un diluvio di insulti sui social e fiumi di parole della stampa italiana al punto da coinvolgere i vertici della Rai. A surriscaldare il clima ci ha pensato anche “Striscia la notizia” il TG satirico di Mediaset, con dei servizi incentrati sul ruolo della “Friends & Partners” (F&P), la società di Ferdinando Salzano – Manager che gestisce anche Baglioni. Tali servizi, tendevano ad evidenziare un presunto “conflitto di interesse” nella scelta di almeno dieci cantanti in gara e una serie di super ospiti. Alla fine, almeno in apparenza tutto sembra si sia tranquillizzato. Bisogna riconoscere capacità di mediazione e buon senso nelle numerose professionalità che operano a vario titolo nell’organizzazione di questo evento a risonanza internazionale, così come va riconosciuto che dal cinque al nove febbraio si è svolto uno dei “Festival” più chiacchierati degli ultimi anni. Come “ciliegina sulla torta” a poche ore della serata conclusiva è stato depositato in Tribunale a Imperia un ricorso, da parte dei legali della band romana “Enter”, per chiedere l’esclusione di Achille Lauro o la sospensione del Festival. Secondo l’avvocato Domenica Abbo, “nel mirino c’è la traccia di fondo realizzata con la chitarra elettrica al minuto 1 della canzone di Lauro “Rolls Royce”, che sarebbe perfettamente sovrapponibile a quella del brano “Delicatamente” della band “Enter”, registrato alla SIAE. Questa è la caratteristica più evidente, ma ci sono anche molte altre caratteristiche riprese, che la commissione apposita del Festival non può non aver colto”. Il brano di Lauro già era sotto accusa da “Striscia la notizia” in quanto sarebbe un inno a una droga sintetica. Nulla di fatto per la eliminazione di Lauro o la sospensione. La serata finale si è svolta come da scaletta. Mahmood vince il 69/o festival di Sanremo con il brano “Soldi”. Ultimo secondo classificato con il brano ” I tuoi particolari”. Il Volo si classifica terzo con il brano “Musica che resta”.
Come sempre, decretato il vincitore, cominciano altre polemiche. D’altronde da quando è nato, nel lontano millenovecentocinquantuno, il Festival di Sanremo tiene incollati agli schermi televisivi milioni di spettatori non solo per godersi le canzoni ma per seguire le polemiche, discutere sui look di conduttori e ospiti, confrontarsi e finanche scontrarsi. Tutto questo fa parte del nostro costume. Tutto questo contribuisce a rendere il Festival di Sanremo uno degli appuntamenti più attesi dalle famiglie italiane e dalle case discografiche. Al di là delle polemiche, la musica pregnante di coralità serve ad abbattere le barriere. Viva la musica.
Angelo Risi