Il Circolo Canottieri Agropoli alla settimana del benessere presso l’oasi fiume Alento
Favorire attraverso lo sport il recupero del benessere personale di donne con o senza figli che hanno vissuto particolari esperienze legate al fenomeno della violenza di genere. E’ questa la missione del progetto “Un’Oasi di Sport”, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che vede il Circolo Canottieri Agropoli al fianco dell’Oasi Fiume Alento, della Cilento Mtb, della Yin Yang Studi Arti Marziali e della cooperativa sociale Kastrom per la realizzazione delle attività, seguite in prima linea dalla responsabile scientifica Monia Monzo, e che godono del patrocinio, gratuito, dei Piani Sociali di zona S7 di Roccadaspide ed S8 di Vallo della Lucania.
Nell’ambito di tale progettualità, si sta svolgendo presso l’Oasi Fiume Alento la “settimana del benessere”, che vede la partecipazione anche di donne con o senza figli provenienti da altre regioni d’Italia. Guidate da personale specializzato, sia nelle pratiche sportive che sulla tematica della violenza di genere, si stanno cimentand insieme ai loro figli in più discipline, quali mountain bike, kayak e arti marziali.
“Stiamo dando la possibilità a donne provenienti da
tutte le regioni d’Italia, che hanno subito violenze di genere, di partecipare a questa settimana del
benessere, con l’obiettivo di dare uno spazio che possa dar loro beneficio e
quindi anche far superare quelli che sono stati i momenti difficili nella loro
vita. – afferma Silvio Labanca, direttore dell’Oasi Fiume Alento – Il progetto
prevede che l’attività si svolga in un periodo abbastanza lungo (6 mesi) con
una cadenza quindicinale in cui abbiamo due gruppi di donne del territorio che
vengono in Oasi a fare arti marziali, mountain bike ed altre attività che
proponiamo all’Oasi Fiume Alento. Il
progetto ci inorgoglisce molto, anche perché ne sono stati finanziati solo 25
su tutto il territorio nazionale su 500 ammessi”.
“Questo è un progetto molto importante perché
tende a restituire dei momenti di benessere a chi sicuramente ha vissuto
un’esperienza drammatica nell’ambito del contesto familiare – spiega Monia
Monzo, responsabile scientifica del progetto – e quindi punta soprattutto a
rinforzare e recuperare le relazioni madre-figli che sono state provate dalla
violenza. Però è un progetto aperto anche soltanto a donne che hanno vissuto
questa esperienza, quindi è la violenza di genere che fa da collante rispetto
al gruppo che poi prende parte al progetto.”
“Innanzitutto va il mio plauso personale al presidente Enzo Mazza, da
sempre attento alle attività sociali – conclude – Leopoldo Catena, direttore
sportivo del Circolo Canottieri Agropoli e istruttore di kayak – E’ un motivo
di orgoglio partecipare e contribuire al benessere di queste persone. Cerchaimo anche noi come Circolo di dare un
contributo attivo a queste persone per cercare di rendere migliore il loro
benessere. Io ho sempre sostenuto che tra i tanti riconoscimenti al nostro
prestigioso circolo, quello più importante è quello della solidarietà. Sono gli
ori che ci danno maggiore soddisfazione, perché sapere di regalare un momento
di felicità o di benessere rende felici anche noi stessi. Ad oggi, in questo
connubio perfetto, si riesce ad esprimere al meglio questa potenzialità.”