Santa Marina, gas radon, Fortunato: “Fermate la legge”
Legge
regionale n. 13 sul gas radon: Il Comune scrive All’Assessore all’Ambiente
della Regione Campania e Al Presidente della G.R. della Regione Campania
Dopo l’incontro che si è tenuto a Policastro Bussentino lo scorso 18 novembre per chiarire quello che la legge relativa alle emissioni del gas radon comporterà per gli esercizi commerciali interessati, il Comune di Santa Marina ha deciso di scrivere All’Assessore all’Ambiente della Regione Campania e Al Presidente della G.R. della Regione Campania, per fare ulteriore chiarezza sulla questione che ha ingenerato una serie di allarmismi nei commercianti.
“Vista la Legge regionale n.13/2019 relativa al gas radon, con la quale vengono impartite direttive per il monitoraggio e la prevenzione dei rischi da esposizione al radon negli esercenti pubblici e negli ambienti di pubblica utilità- Spiega il sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato- abbiamo chiesto che, nelle more di una più dettagliata riscrittura della Legge regionale 8 luglio 2019, n. 13, vengano sospesi gli effetti della stessa, per assicurare ai cittadini della Regione Campania chiarezza nell’individuazione dei casi dove siano realmente necessari gli adempimenti di conseguenza. Considerato anche – continua Fortunato- che la legge così formulata ha ingenerato una serie di allarmismi non sempre fondati, creando tra le molteplici attività, già in crisi, soprattutto nei piccoli esercizi, una serie di preoccupazioni sui costi da affrontare e le conseguenze cui vanno in contro in caso di inadempimento. Riteniamo che vadano chiarite e differenziati, con una revisione della suddetta legge, tutte le condizioni dove tali misurazioni debbano rendersi realmente obbligatorie per la tutela della pubblica salute”.
Comunicato Stampa
Ma… mi chiedo… come è possibile che, tra decine per non dire centinaia di sindaci, soltanto uno ha il coraggio di chiedere la sospensione degli effetti di una legge allarmistica e chiara per nulla… una legge che non è capace di specificare i rarissimi casi in cui realmente è necessaria l’ennesima mungitura delle partite iva, rese vere e proprie nemiche di uno stato buono solo a allarmare e tartassare e ricattare i suoi “sudditi”…