Roccagloriosa ed i suoi tesori archeologici : Ce ne parla Annamaria Tripari

Sono una 30enne che ha avuto la fortuna di nascere e vivere, in un piccolo borgo, dalla storia millenaria e leggendaria, Roccagloriosa.

Nel 2013 ho discusso la mia tesi di laurea in Beni culturali, curriculum archeologico, presso l’Unisa, su “Il territorio dell’oppidum lucano di Roccagloriosa”.
Una tesi nata dall’amore per la mia terra e per il mio territorio e dal forte desiderio di far conoscere questo angolo del Parco Nazionale del Cilento sempre forse, troppo poco pubblicizzato, per le ricchezze che gelosamente custodisce.

Roccagloriosa, infatti, oltre a godere di una posizione geografica che consente al visitatore di ammirare l’intera costa calabro-lucana e le vette più note del comprensorio( monte Bulgheria, Monte Centaurino, Monte Cervati), custodisce un invidiabile patrimonio archeologico, storico e architettonico.

Grazie a campagne di scavo condotte tra la fine degli anni 70 e gli inizi degli anni 90 del secolo scorso, è stato rinvenuto in insediamento lucano che Vive la sua fase aurea tra il V e il IV secolo a. C.
Il turista che decide di trascorrere una giornata a Roccagloriosa potrà ammirare il parco archeologico, soffermandosi su alcune aree insediative protette da una cinta muraria e nell’area della necropoli, in cui sono state rinvenute 34 sepolture, che testimoniano il livello di sviluppo raggiunto ed affermatosi nel mondo lucano.

Successivamente il turista passa a “toccare con mano” quanto la terra ha restituito e così, all’interno del Museo Antonella Fiammenghi, osserva, analizza e compara i reperti rinvenuti nell’ insediamento e nelle sepolture con reperti ammirati nella vicino Elea-Velia o Paestum o Pontecagnano.

È in questo museo che sono conservati i noti “Ori di Roccagloriosa” di cui parla l’orafa vallese Sara Cammarosano. Inoltrandosi nella visita del centro storico il visitatore si trova di fronte gli antichi palazzi e portali di famiglie gentilizie e vicoli e vicoletti tipici dei borghi medievali cilentani. 

In piazza del popolo, termina solitamente, la visita guidata ammirando gli affreschi realizzati nella “Cappella di Sant’Angelo” e il corredo funebre di due sepolture nel vicino antiquarium.

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