A Padula il 6 agosto incontro pubblico alla Certosa di San Lorenzo

È la Certosa del terzo millennio il faro di terra, il motore di aggregazione territoriale, che insieme a Padula sceglie di misurarsi
con un’idea di sviluppo a traino culturale dell’area vasta del Vallo di Diano, a partire da un simbolo che rinnova la visione che
la famiglia Sanseverino impresse nei secoli su quel luogo accogliente e celebrato. Una metafora e una promessa che oggi intercetta e rigenera, nella candidatura a Capitale della Cultura 2022, i caratteri propri di una leadership culturale che
hanno fatto della Certosa di San Lorenzo un monumento simbolo della storia italiana, europea e dei luoghi legati
all’Ordine Certosino. Una preveggenza che connette la dimensione sapienziale con quella spirituale, la verticalità delle memorie di
luogo con l’universalità della rete di appartenenze e vocazioni. Nel divenire della storia, e ancora oggi, l’identità di nodo e
hub si rinnova con la cultura contemporanea e i suoi linguaggi, e nei dialoghi con le comunità locali nazionali e internazionali che si
espandono verso la frontiera digitale. Il Comune di Padula ha scelto di candidare la città a Capitale della cultura italiana 2022 sulla
base di alcune considerazioni legate allo sviluppo territoriale, alla valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile, alla prospettiva sistemica che influenza uno dei paesaggi più celebrati del mondo per gli immaginari legati alla natura, all’archeologia, alla qualità delle produzioni tipiche, alla capacità di elaborazione simbolica e alla cultura dell’accoglienza nella terra del Mito. Intorno alle
linee di indirizzo che hanno ispirato la redazione del dossier di candidatura, e con spirito di condivisione del processo e del programma, il Comune di Padula in collaborazione con il Consorzio arte’m net organizza un incontro pubblico giovedì 6 agosto alle
ore 18,30 nei locali dei Fienili all’interno della Certosa di San Lorenzo. All’incontro – introdotto dai saluti istituzionali del Sindaco Paolo Imparato, di Marta Ragozzino, Direttore Regionale Musei Campania e di Filomena Chiappardo, Assessore alla
Cultura – partecipano Tommasina Budetta, Direttore della Certosa, Cristiana Colli, giornalista e ricercatore sociale che ha curato
la redazione del dossier di candidatura, e Francesco Cardiello, segretario generale del Comune di Padula. Condotto dal giornalista Eduardo Scotti, il dialogo tra i partecipanti accoglie le considerazioni finali dell’onorevole Piero De Luca.
Nel segno della vocazione molteplice e delle ispirazioni della Certosa, la serata si conclude con il concerto per flauto
e chitarra di Ylenia Cimino e Pasquale Vitale, con il sostegno della BCC di Buonabitacolo.
“La correlazione tra la cultura della legalità e la presenza millenaria di una delle Certose più importanti d’Europa è il segno di
una legacy che si fa prospettiva, responsabilità, progetto – hanno dichiarato il Sindaco Paolo Imparato e l’Assessore alla Cultura
Filomena Chiappardo – I grandi ordinamenti monastici, ben al di là dell’ambito confessionale stretto, per innovazione, anticipazione
e preveggenza, sono tornati a ispirare modelli organizzativi di costruzione del valore e della conoscenza, sistemi di coabitazione e
produzione simbolica per un avvenire che non può più attendere. L’attualità della civiltà monastica, la funzione di aggregazione di
questi organismi peculiari invita a riconsiderare le coordinate della memoria, e traccia il solco per nuove convivenze, riaggregazioni
di senso e di comunità. È il filo, la rifondazione valoriale e materiale dei confini e delle dinamiche ‘produttive’ dei beni comuni, all’origine del progetto di candidatura, in termini di filosofia politica, dialoghi multiculturali, nuove forme di coabitazione solidale
e partecipativa nella società multiconfessionale. Gli intrecci e le traiettorie tra legalità, paesaggio e spiritualità sono la sfida aperta che attende le comunità italiane insieme, e l’Occidente intero. Padula ha in questo sistema valoriale le matrici, e la promessa del
proprio patrimonio più pregiato, le radici antropologiche, la struttura del civismo, l’etica pubblica che anima la sua identità
di welfare community.”

Comunicato stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: