Precariato nel SSN: Si apre uno spiraglio per i tanti lavoratori

Dopo diverse pronunce da parte del TAR di Napoli, si apre così finalmente uno spiraglio per i tanti lavoratori che vivono il precariato da anni, quali somministrati – commenta il coordinatore CISL FP giovani Andrea Pastore– prima delle sentenze del TAR di Napoli n. 704/2021 e 708/2021 del 02/02/21 la legge Madia consentiva la sola stabilizzazione dei precari che avevano effettuato procedure selettive, tipo avvisi pubblici.
All’indomani di queste sentenze i lavoratori con i requisiti previsti dalla legge dopo le pronunce del tribunale amministrativo regionale stanno procedendo all’inoltro delle domande, c’e’ quindi bisogno di risposte al fine di evitare spiacevoli contenziosi – afferma Emilio Marino coordinatore CISL FP ex somministrati.
Le aziende sanitarie salernitane devono predisporre una nuova ricognizione del personale al fine di verificare gli aventi diritto alle procedure di stabilizzazione di cui al comma 1 e 2 dell’art. 20 della legge madia e avviare qualora non ancora in essere, procedure atte a verificare le percentuali di riserva dei posti all’interno delle assunzioni cosi come previsti dal comma 2 almeno fino al 50 pere cento.
I contratti di lavoro somministrato ora sono equiparabili a tutti gli effetti a quelli flessibili quindi, adesso si può, anzi di deve – continua Giusy Petitti segretaria provinciale FELSA CISL di Salerno. Le aziende non hanno alibi a cui aggrapparsi, volendo possono da subito procedere alla stabilizzazione. Se non lo fanno devono assumersi le loro responsabilità.
I precari sono stati una colonna portante per la tenuta del sistema e a limitare il disagio dei cittadini di un servizio sanitario tagliato e sotto-finanziato – afferma Pietro Antonacchio segretario generale della CISL FP Salerno. Dietro ogni lavoratore interessato c’è una storia di duro lavoro, di negazione e di speranze cui si aggiunge una precarietà di vita non più tollerabile. Adesso più di prima, in quest’epoca pandemica, abbiamo bisogno di risposte concrete, urgenti, bisogna rafforzare il sistema sanitario nazionale con mani esperte. Siamo convinti – condividono all’unisono Petitti, Marino, Pastore ed Antonacchio – che ciò che è accaduto con le sentenze emesse dal TAR di Napoli rappresenti un obiettivo che abbiamo quasi raggiunto per il superamento del precariato del lavoro somministrati e di tutte le tipologie riconducibili al concetto di lavoro flessibile sancito dal tribunale amministrativo di Napoli. Tutto questo darà modo di valorizzare la professionalità acquisita e dei meriti di quei lavoratori che per anni hanno effettuato sacrifici, pur nella precarietà del contratto di lavoro, che per alcuni di essi e’ iniziato da oltre un decennio.

comunicato stampa

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