Covid, dilaga il confitto di coppia e il rischio di violenze sui minori: Al via nuovi corsi per una rete di pediatri contro gli abusi da pandemia


SEGNALI A CUI FARE ATTENZIONE 
·Mostrarsi insolitamente triste
·Improvvisi cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini
·Dolori fisici che non trovano una spiegazione medica
·Disturbi del sonno
·Improvviso calo del rendimento scolastico
·Sviluppo di nuove paure
·Comportamenti regressivi 
·Comportamenti autolesionistici 
 L’avvento della pandemia ha creato le condizioni per un aumento degli abusi sui minori. Molti dati suggeriscono che nel periodo di lockdown, anche se ora meno severo, la convivenza, l’isolamento forzato e l’incertezza socio-economica, hanno aggravato i disagi e la confittualità di coppia e aumentato la violenza assistita e la trascuratezza materiale e affettiva dei genitori, anche nelle famiglie di livello socio-economico medio/alto. Con l’emergenza e l’isolamento è cresciuto anche l’uso incontrollato di internet anche da parte dei più piccoli e quindi il rischio di adescamenti e di abusi online e di cyber bullismo.
Roma, lunedì 8 marzo 2021 – Seri conflitti di coppia esacerbati dalla convivenza obbligata, distruzione della routine domestica, insicurezza economica per le famiglie ed ecco che la pandemia può vestire i panni dell’’orco’, costituendo un fardello pesantissimo per bambini e adolescenti. Diversi studi condotti nel mondo stanno infatti cominciando a documentare l’aumento dei casi di abuso su minori che si declinano in vario modo, non solo con forme di abuso fisico e violenza assistita, ma anche con trascuratezza estrema nelle cure fisiche e nei bisogni psicologici. A rischio soprattutto i minori che vivono in contesti disagiati, ma nessuno è immune, infatti una indagine su abuso su minori in era Covid della più importante associazione charity dedicata all’infanzia nel Regno Unito, mostra chiaramente che quando aumentano i fattori di stress in famiglia e il cosiddetto esaurimento – burn out – dei genitori, come appunto è avvenuto nell’ultimo anno in seguito alla pandemia, il rischio di abuso sui minori si impenna. A partire da marzo 2020 con l’inizio dell’emergenza, tante famiglie e tante coppie si sono ritrovate oppresse da fattori di stress pesantissimi: l’incertezza economica e lavorativa, il sovraccarico di responsabilità dalla didattica all’accudimento dei figli h24, la distanza obbligata dai nonni. Tutto questo, specie in contesti già difficili e problematici, è stato un boomerang tagliente per i minori. Nodale è anche l’esacerbarsi di conflitti di coppia in nuclei familiari con problematiche già pregresse. Secondo una recente indagine dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpps), tramite l’Osservatorio Msa-Covid-19, la convivenza forzata tra partner ha riguardato quasi il 60% degli intervistati a livello nazionale. Tra questi, oltre il 15% ha vissuto con figli piccoli e circa il 50% con figli con età pari o superiore a 12 anni. La convivenza è avvenuta nel 15% dei casi in un piccolo appartamento (circa 50/70 mq), con tutto ciò che ne consegue in termini di riorganizzazione degli spazi per garantire la convivenza di genitori e figli.
Infine, il distanziamento fisico, riducendo i contatti tra i bimbi e gli adulti protettivi come gli insegnanti, e la riduzione degli accessi al pronto soccorso, hanno fatto Il resto. Ed è in questo scenario che riparte anche quest’anno l’iniziativa promossa da Menarini, colosso internazionale con dna partenopeo,  per una rete di pediatri contro gli abusi da pandemia, grazie ai nuovi corsi di formazione Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti durante l’età adolescenziale, organizzati con la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). 700 pediatri saranno allenati a riconoscere i primi segnali di difficoltà e diventeranno così una “sentinella” del disagio dei minori. 
 
“Nel contesto pandemico i tentacoli dell’abuso sui minori si fanno ancora più intricati e contorti e allo stesso tempo diviene più difficile intercettare l’abuso a causa del distanziamento sociale e anche della ridotta frequenza di accesso ai Pronto Soccorso pediatrici” – dichiara Pietro Ferrara, coordinatore del progetto, referente nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma – “Il cambiamento radicale di routine domestica, la chiusura delle scuole e l’interruzione di tutte le attività extrascolastiche, hanno reso ancora più profondo, inaccessibile e silenzioso il baratro dell’abuso, che, se come sempre si consuma principalmente in contesti socioeconomici disagiati, ha esteso le sue maglie anche in contesti ‘normali’ o solamente ‘fragili’ – aggiunge Ferrara –  Tante le nuove modalità in cui si è probabilmente manifestato l’abuso in era Covid, a cominciare dalla violenza assistita di certo in aumento, racchiusa e nascosta dal lockdown. Sicuramente è aumentato anche l’abuso da trascuratezza, con bambini abbandonati a se stessi, privati delle cure primarie di base fisiche, come la pulizia e il nutrimento, ed emotive”.
“Per moltissimi minori, restare a casa non ha significato solo rinunciare alle proprie abitudini e alla propria vita sociale, ma li ha obbligati a convivere, ogni ora del giorno, con persone violente, senza avere la possibilità di chiedere aiuto – hanno detto Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – In questo contesto così drammatico, il Gruppo Menarini ha voluto continuare a supportare questo progetto unico al mondo che, dal 2016, fornisce a pediatri e medici di base gli strumenti per riuscire a riconoscere tutti i segnali di violenza e intervenire tempestivamente”. 
“Il problema – sottolinea Luigi Nigri, coordinatore del progetto e Vicepresidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) – è che una situazione eccezionale come quella che si è venuta a creare e che perdura ormai da un anno, associata a tutte le problematiche familiari, domestiche già preesistenti, determina un altissimo rischio di esacerbazione: dai conflitti di coppia, ai problemi economici, all’abuso di droghe e di alcol. A favorire questa escalation anche la discontinuità dei servizi socio-sanitari ed educativi verificatisi in tutto il periodo dell’emergenza e non da ultimo il rifugiarsi dei bambini e dei ragazzi nella ‘rete’ che li ha esposti ancor di più al rischio di adescamenti, abusi sessuali online e cyberbullismo ancora più subdoli e meno facilmente individuabili. Insostituibile il ruolo di iniziative come questa nel tentare di colmare un gap formativo da parte dei corsi universitari e di specializzazione dove questi temi vengono raramente trattati e spesso in maniera non adeguata”.
Diversi studi, anche se su casistiche ancora limitate, hanno cominciato a documentare l’aumento dei casi di abuso in era Covid. Uno studio condotto presso la Division of Pediatric Emergency Medicine, Johns Hopkins University School of Medicine, Baltimore e pubblicato sulla rivista Child abuse & Neglect ha documentato che nel 2020 il 13% delle lesioni e traumi pediatrici trattati nella struttura erano riferibili ad un abuso fisico, contro il 4% dell’anno precedente.
Un lavoro della University of Alabama a Birmingham pubblicato sulla rivista Child Maltreatment ha mostrato che, una casistica di 405 genitori ha riportato l’aumento di conflitti fisici e verbali in casa e forme di trascuratezza verso i figli, associate all’aumento di stress e solitudine percepiti durante la pandemia. Lo stesso lavoro ha osservato una seconda casistica di 106 genitori riportando durante la pandemia un aumento del livello di conflitto genitore-figlio, che è stato associato con concomitante aumento di rischio di abuso su minore, con diversi legami a situazioni contingenti quali la perdita di lavoro, l’insicurezza alimentare e la solitudine; i risultati denunciano un aumento del rischio di abuso rispetto ai livelli pre-pandemici.
 

Comunicato stampa

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