Battipaglia, Carenza personale al Presidio Ospedaliero

CARENZA DI PERSONALE MA ALTRETTANTA CARENZA DI ATTENZIONE IL PRESIDIO DI BATTIPAGLIA NON E’ FIGLIO DI UN DIO MINORE

“Necessità di potenziare con infermieri, operatori socio sanitari e altri professionisti sanitari il presidio ospedaliero di Battipaglia – è quello che chiede la CISL FP della struttura a nome del Segretario Aziendale Gaspare Pepe – e se proprio la si vuole dire dire tutta, oramai siamo all’epilogo di una poca attenzione che si perpetua oramai da circa un decennio. Basti pensare che la a ripartizione del monte ore annuo del personale della ditta appaltante i servizi all’interno dei presidi ospedalieri del DEA Battipaglia/Eboli/Roccadaspide, sia non adeguata e penalizzi in modo evidente la struttura di Battipaglia. Infatti per il Presidio di Battipaglia il monte ore annuo è di 11.162 ore, mentre per il P.O. di Eboli di 41.700 ore, e per il P.O. di Roccadaspide di 46.800 ore annue. Sembra una distribuzione inversamente proporzionale. Se a tutto ciò si aggiunge la grave carenza di personale infermieristico, tecnico sanitario e di professionisti sanitari del comparto e di OSS, che da tempo si è abbattuta sul presidio di Battipaglia, allora si può denunciare che senza un autorevole intervento si avranno a breve grosse difficoltà gestionali. Si registrano gravi difficoltà per la carenza di personale infermieristico, nelle UU.OO. di Ortopedia, Blocco Operatorio e Pronto Soccorso: i coordinatori di questi reparti hanno serie difficoltà nell’effettuazione del turno mensile e nel reperire personale da altre Unità Operative, per garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). La carenza di Operatori Socio Sanitari crea nelle UU.OO. problematiche organizzative e assistenziali: l’attività di questa figura professionale è indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza in contesto sia sociale che sanitario, ed è oramai una mancanza a cui bisogna porre immediatamente rimedio. L’assenza di tale figura professionale va a gravare su altre figure professionali del comparto con relativo demansionamento e dequalificazione: il tutto si traduce in un abbassamento della qualità assistenziale. La situazione richiede un autorevole intervento da parte della direzione strategica aziendale, anche in quanto la stessa struttura ebolitana mostra difficoltà e necessita di un adeguamento degli organici. Come si suol dire se Atene piange, Sparta non ride.

La Segreteria T. A. CISL FP SALERNO Gaspare Pepe

(comunicato stampa – foto allegata)

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