Sottoscritto il Contratto di filiera tra Ente Riserve Sele Tanagro ed imprese
Sottoscritto il Contratto di filiera tra Ente Riserve Sele Tanagro ed imprese
Dai grani antichi alla pasta, arriva in tavola il progetto “Le Terre dei Parchi”Oltre 300 quintali di pasta “Il Fiore del Parco” suddivisi in 9 trafile pregiate
Mettere insieme aziende agricole, aziende della trasformazione e della commercializzazione; recuperare antiche varietà di grani, come Saragolla lucana, Risciola, Carosella, Gentil Rosso, il Farro; ricavare da questi grani un’ottima semola per ottenere un prodotto finale biologico e di altissima qualità, il prodotto principe delle tavole italiane, la pasta. A realizzare questa filiera è stato un ente pubblico, il primo in Italia a credere che è possibile favorire in modo diretto processi di sviluppo, di crescita economica e sociale per le piccole aziende agricole. È nato così “Le Terre dei Parchi”, il progetto realizzato dall’Ente Riserve naturali Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita Marzano. E ieri, a Tenuta Porta di Ferro, a Battipaglia, si è tenuta la presentazione del progetto e poi la sottoscrizione dell’accordo di filiera tra le imprese che sono parte di questo programma ed il Presidente dell’Ente Riserve, Antonio Briscione.
Il progetto, i numeri
Tutto ha avuto inizio con l’obiettivo di creare un modello produttivo innovativo incentrato sulla coltivazione di prodotti della filiera cerealicola, recuperando alla produzione terreni inutilizzati o sottoutilizzati. Le aziende, attraverso una manifestazione di interesse pubblica , hanno potuto aderire al progetto e avviare, con servizi agronomici assicurati dall’Ente Riserve e dai partner tecnico-scientifici, la coltivazione di grani antichi da cui ricavare materia prima per la realizzazione di pasta secca a marchio “Il Fiore del Parco”. La prima pietra è stata apposta quasi tre anni fa. Ottima e immediata la risposta delle piccole aziende agricole, che hanno già garantito due annualità di produzione 2018-2019 e 2019-2020. Sono 40 gli ettari attualmente in produzione tra le valli del Sele, del Tanagro, dei Picentini e nell’area avellinese, 195 gli ettari a disposizione per l’ampliamento del progetto. Inoltre, attraverso il telerilevamento dei terreni che è stato attivato, si garantisce anche l’assoluta tracciabilità della filiera. Si è così passati da 41 a 420 quintali di grano prodotto; da 19 a ben 302 quintali di pasta realizzata. Nove sono invece le trafile: paccheri, spaghettoni, mezze maniche rigate, pennoni rigati, ziti lisci, mezzi paccheri, linguine, eliche giganti, pasta mista.
Alle 18 aziende agricole attualmente in produzione, si aggiungono 9 attività di trasformazione, 3 di commercializzazione, 2 aziende portatrici di modelli di sviluppo. Sono 32, quindi, le attività coinvolte, che stanno creando un modello produttivo di qualità, che garantisce sostenibilità e tracciabilità del prodotto biologico, tutela del territorio, economia per le aziende, un mercato costruito con le istituzioni. Una prima fase di commercializzazione, infatti, è già presente, con una fetta di piccolo mercato anche in Gran Bretagna.
Palomonte, Serre, Caposele, Serre, Campagna, Oliveto Citra, Casalbuono, Altavilla Silentina, Contursi Terme, Capaccio Paestum, San Gregorio Magno, Morigerati, Montecorvino Rovella, sono i Comuni delle aziende di produzione. Il pastificio “Il Mulino di Gragnano”, invece, è l’azienda selezionata con una procedura di evidenza pubblica per la pastificazione. La grande tradizione della pasta campana diventa il fondamentale supporto per “Il Fiore del Parco”. Una filiera, dunque, che fa della tradizione economia e della terra il fondamento di una produzione di qualità. In tal modo, aziende ed istituzioni lavorano sul futuro. Ora si passa ad uno step successivo, quello in cui la filiera si allarga anche a nuovi investimenti ed investitori, con la firma di un nuovo contratto di filiera con le imprese che hanno manifestato interesse ed avviato le prime produzioni.
I partner
Diversi i protagonisti di questo modello di sviluppo organizzato dall’Ente Riserve: l’Ente Parco regionale dei Monti Picentini, l’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’Imaa-Cnr, Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr, l’IZSM, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il CRAA, Centro per la ricerca applicata in agricoltura, Legambiente, il Centro studi sulla Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”, l’associazione Eco food Fertility aps, Polis Territorio e Sviluppo Srl, Europe Life, La Balena. Oggi è il tempo di nuovi e più ambiziosi passi, perché la filiera possa ampliarsi ulteriormente ed attirare sempre più aziende pronte ad impegnarsi a rispettare i disciplinari di produzione e di trasformazione del prodotto e a realizzare un nuovo modo di fare impresa. Un modo che possa coinvolgere soprattutto i giovani, anche grazie ad un programma di interventi, un incubatore su cui sta lavorando in maniera specifica l’impresa sociale Europe life. E’ Giovani in campo, strumento che punta ad aumentare l’occupazione attraverso la nascita di cooperative agricole giovanili che coltiveranno i prodotti della filiera cerealicola, in particolare i grani antichi.
Contratto di filiera
Con la sottoscrizione del contratto di filiera 18 delle 32 aziende stabiliscono una intesa con l’Ente Riserve naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano e con l’Ente Parco regionale dei Monti Picentini che attiene sia all’utilizzo dei terreni da impiegare nella produzione dei grani che all’uso dei grani stessi, quindi alle caratteristiche qualitative della materia prima, alla sua tracciabilità e al suo prezzo, agli aspetti relativi al marchio. Un contratto con reciproci impegni, ruoli, obblighi, responsabilità, seguendo quel Disciplinare di produzione “Le Terre dei Parchi” che rappresenta la “carta” di riferimento tecnico-produttivo per il progetto.
L’Ente Riserve guida così quel processo di sviluppo dal basso, con una operazione di coinvolgimento senza precedenti, grazie ad una presenza vasta sul territorio a sud di Salerno, formata da 40 Comuni. Tutto ruota soprattutto all’interno di questo territorio e va ad integrarsi con la programmazione dell’Ente, ad iniziare dal Contratto di fiume, un grande progetto di valorizzazione e tutela su cui Ente Riserve e Regione Campania stanno lavorando. “Le aree naturali protette faro di un modello di sviluppo anche per le imprese, per i cittadini, per le istituzioni – dice il Presidente dell’Ente Riserve, Antonio Briscione – Attraverso i programmi che abbiamo costruito insieme alla Regione Campania, dal Contratto di fiume al progetto Le Terre dei Parchi, puntiamo a creare le migliori condizioni possibili per uno sviluppo territoriale rispettoso dei ritmi della natura e che tenga conto delle necessità delle piccole aziende. Territori che vantano una elevatissima qualità ambientale, devono poter riprogrammare il proprio futuro cogliendo occasioni di crescita connesse a questo connotato distintivo”.
Comunicato Stampa