Camerota, ridotta all’osso la massa debitoria
Camerota, ridotta all’osso la massa debitoria. Scarpitta: «Sembrava difficile ma ce la stiamo facendo»
Non può l’imminenza (o quasi) di una campagna elettorale consentire a chiunque, specie se consigliere comunale, di aprire la bocca e dire qualsiasi cosa passi per la testa o, meglio, esca dalla pancia. Non è accettabile, infatti, che parli di moralità, opportunità, saggezza e prudenza, chi – al cospetto dei cittadini di Camerota (e non solo) – dovrebbe mettersi dietro la lavagna a pagare pegno, anziché in cattedra ad elaborare pensieri. All’Amministrazione Comunale che ho l’onore di guidare da quasi cinque anni ormai può contestarsi iniziale inesperienza, ma giammai malafede o interessata gestione. Mistificare la realtà, peraltro, non giova ad alcuno, neppure a quel pezzo di opposizione che ha scelto di cambiare posto in Consiglio Comunale e che nulla può contestare all’indirizzo votato qualche giorno fa di completare un’offerta turistica locale attraverso la creazione, certamente di pubblica utilità, di una struttura ricettiva a quattro stelle (con la variante urbanistica che, peraltro, era stata approvata in tempi non sospetti col voto favorevole anche di chi, oggi, ha deciso di cambiare la curva da cui fare il tifo e la squadra da sostenere, indossando attualmente la maglietta di coloro contro i quali si erano candidati). La vicenda “Kamarina” è solo una delle tante che, nel tempo, è arrivata all’attenzione del Consiglio per valutarne l’interesse collettivo. L’Amministrazione Comunale si è comportata come sempre, favorendo lo sviluppo di un’offerta che – gradualmente – sta provando a rispondere alla crescente domanda di qualità ed efficienza che arriva da tutti quelli che scelgono il nostro territorio come meta turistica privilegiata. Vanno rispedite al mittente allusioni ed accuse, poiché chi persegue unicamente l’interesse pubblico non può e non deve sostituirsi ad altri, che legittimamente verificheranno aspetti, ove esistenti, meritevoli di ulteriori approfondimenti. Non meriterebbe repliche chi ha scelto, in questi anni, di gettare continuamente fango e ignonimia su ogni cosa e che – a fronte di gravi accuse rivelatesi poi infondate – dovrebbe oggi rispondere di calunnia ed imparare l’arte del silenzio. Ma arrivano momenti in cui deve prevalere l’interesse della gente a conoscere la verità per come è, senza accomodamenti o cornici ovattate. Anche sulla vicenda relativa all’approvazione dei debiti fuori bilancio. Il Capogruppo di opposizione, infatti, invece che ipotizzare inefficienze, dovrebbe prendere atto che nel posto in cui vive finalmente – dopo tanti anni – i debiti si pagano ed i crediti altrui si soddisfano. Dovrebbe gloriarsi del fatto che – pur tra mille difficoltà – il Comune paga regolarmente la rata del piano di riequilibrio, tiene in equilibrio il bilancio e, nel frattempo, ha quasi estinto tutti i vecchi debiti contratti da una classe dirigente della quale indubbiamente ha fatto parte lui più d’ogni altro. In un contesto in cui bisognerebbe mettersi l’uno accanto all’altro e rimboccarsi le maniche, va preso atto che l’opposizione consiliare, che è stragrande minoranza nel paese, continua un gioco al massacro che non è accettabile neppure alla vigilia di una competizione elettorale che, inevitabilmente, assume un grande rilievo a livello comprensoriale e locale. Camerota ha avuto, pochi giorni fa, l’approvazione del piano del fabbisogno del personale da parte del Ministero competente, a riprova che trattasi di un Ente sano e ben amministrato che – in tempi brevi – vedrà anche rimpinguato l’organico e l’organizzazione degli Uffici. E’ un Comune che ha ripianato la quasi totalità dell’esposizione debitoria che solo cinque anni or sono aveva portato il Commissario Prefettizio a suggerire di issare bandiera bianca e proclamare il dissesto e che adesso programma, agisce, lavora e diventa attrattivo per finanziamenti importanti e strategici come quelli che sono arrivati e che presto arriveranno sul nostro territorio. Recuperate al meglio le condizioni di un’agibilità politica senza precedenti, non sorprende l’azione di una minoranza consiliare che avveleni i pozzi e faccia di tutt’erba un fascio, sentendosi già nel mezzo d’una competizione elettorale che a Camerota (più che altrove) non è mai durata solo i trenta giorni previsti per legge. Il popolo ha deciso, nel giugno 2017, di affidare l’onere amministrativo ad una squadra giovane, nuova e piena d’entusiasmo. Quando mancano circa sei mesi alla fine del mandato è giusto che siano gli stessi cittadini a valutare cos’era Camerota all’epoca e cosa è adesso. Soprattutto potranno valutare la possibilità, impensabile fino a qualche tempo fa, di programmare un futuro di benessere e serenità, con opere pubbliche strategiche e progetti di sviluppo a lunga gittata. Non c’è più tempo per slogan propagandistici, fango buttato alla rinfusa e parole affiancate a vanvera. I cittadini di Camerota non meritano, al pari della maggioranza consiliare che ho l’onore di guidare, questa opposizione che, seminando vento, non potrà che raccogliere tempesta. “Chi diceva che era impossibile”, ha scritto qualcuno, “non dovrebbe disturbare chi, invece, ce la sta facendo”.