Lo scrittore e docente Gianmario Cerica: vi racconto l’amore
A tu per tu con lo scrittore contemporaneo
Questa settimana siamo in compagnia di Gianmario Cerica, il docente di lettere originario di Alatri, in provincia di Frosinone. Laureato in Lettere e Filosofia all’università degli studi di Roma Tor Vergata, Cerica ha una spiccata propensione alla scrittura nella sua forma più romantica. L’aforista, infatti, nei suoi scritti che condivide con i suoi followers, ben 28,1 mila su Instagram e non solo, parla dei sentimenti in tutte le sue forme e sfaccettature. L’espressione linguistica nella scrittura incontra con naturalezza l’insegnamento, dove le due attitudini complementari trovano una collocazione autentica nella sua quotidianità. Ho avuto il piacere di fare qualche domanda per voi al docente, nonché autore del libro “Quando il cuore inizia a parlare, non lo fermi più”, scritto insieme alla collega Concetta Del Prete. Se questa breve introduzione vi ha incuriositi, non vi resta che continuare la lettura per carpire quali sono le sue impressioni da uomo, scrittore e docente.
Gianmario quando ha deciso di insegnare e da dove è scaturita la sua passione per la scrittura?È stata una scelta fatta nell’ultimo anno perché prima facevo altro. Lavoravo nell’azienda di mio padre che opera nell’ambito del ciclismo. Ma questa propensione alla condivisione, questa necessità di trasmettere qualcosa, e di educare, ha sempre fatto parte di me. Nell’ambiente scolastico ho trovato la mia vera dimensione. Per quanto riguarda la mia passione per la scrittura, quello che posso dire è che ne ho sempre fatto un esercizio privato sin da piccolo; inventavo storie per la mia famiglia, scrivevo poesie per le mie fidanzatine, trascrivevo tutti i miei pensieri su un diario che custodivo gelosamente. Credo che gran parte di questa mia necessità di mettere per iscritto ciò che avevo dentro, sia scaturita anche dal cinema e dai libri. Sono cresciuto portando avanti numerose passioni, e ognuna di esse ha contributo a formare l’uomo che sono ora, sia in ambito sentimentale che in quello professionale.
Qual è il suo background formativo e come bilancia la professione di docente con quella di scrittore? Una volta diplomato presso il liceo scientifico della mia città, mi sono iscritto alla facoltà di lettere dell’Università Tor Vergata di Roma, dove ho conseguito prima una laurea triennale in lettere classiche, e poi una laurea magistrale in scienze storiche. Le due attività, quella di docente e quella di “scrittore”, procedono parallelamente, si integrano in modo abbastanza naturale perché entrambe fanno parte di ciò che sono, e del mio modo di vedere il mondo e la vita, ma soprattutto di sentire le cose.
Nei suoi scritti parla molto di amore: secondo lei, quanto spazio occupa l’amore romantico nella vita della generazione attuale? L’amore è tutto, ed è ogni cosa. La vita stessa è un atto d’amore, così come lo sono ogni passo che compiamo, ogni sorriso è ogni battito del nostro cuore. Mi piacerebbe credere che l’amore che ho sempre visto nei film riesca sempre a trovare spazio nella realtà. Ma mi rendo conto di quanto ciò stia diventando sempre meno possibile. Noto con enorme dispiacere che si sta perdendo ogni profondità emotiva, e il valore delle persone che si hanno accanto. Ormai tutti sono diventati sostituibili, e non si ha più paura di perdere chi fino a quel momento ci teneva la mano. Ma spero che non tutto sia perduto e che l’amore più romantico possa ancora trovare cuori in cui germogliare.
Lo scorso dicembre è uscito il suo romanzo “Quando il cuore inizia a parlare, non lo fermi più” quando ha iniziato a scrivere il suo libro, aveva tutta la storia in mente sin dall’inizio o l’ha elaborata strada facendo? In realtà la mia non è stata un’opera personale, ma realizzata in collaborazione con la scrittrice Concetta Del Prete. È stato un lavoro a quattro mani, che ci ha tenuto impegnati per un anno circa, senza mai vederci. Il libro è incentrato sulla storia d’amore di due ragazzi che si incontrano casualmente sul treno Bologna – Roma. Io ho scritto le parti del protagonista maschile e lei della protagonista femminile. Ognuno iniziava a scrivere dove finiva l’altro. È stato un vero e proprio esperimento letterario che ci ha reso molto soddisfatti.
C’è un posto speciale o un momento specifico della giornata che ispira i suoi scritti? E in chiusura, se le fa piacere, ci lasci con uno dei suoi pensieri preferiti. Ogni momento della mia giornata è dedicato alla formulazione di pensieri; a volte li metto subito nero su bianco, altre volte invece mi limito a conservarli nella mia memoria in attesa di dar loro forma scritta. Ma se dovessi indicare dei momenti della mia giornata in cui la creatività mi riempie, è senza dubbio quando vado a correre mentre ascolto la musica, e quando mi fermo a guardare un tramonto. Ecco, lì, in quegli attimi d’aria, di sforzo, di libertà, e di pura contemplazione della bellezza del mondo, con le note delle mie canzoni preferite ad accompagnare ogni mio sospiro, e ogni mio sguardo,le parole mi travolgono come un fiume in piena, e fermarle è praticamente impossibile.
“Spero che duriamo. Lo spero davvero. Ma se così non fosse, voglio che tu mi ricordi cosi: rannicchiato su di te, che ascolto il suono dei tuoi battiti e traccio un’ invisibile mappa sulla tua pelle, quella che arriva fino al tuo cuore. Ricordati di come ridevo alle tue battute, anche a quelle stupide. Ricordami in lacrime perché una volta mi hai reso così triste che nessuno di noi pensava che mi sarei più ripreso. Ricordami coraggioso, come quella volta che ti ho presa per mano e ti ho detto che avremmo affrontato ogni cosa insieme, anche la più difficile. Ricordami spaventato e gentile, e delicato e infrangibile, solo per te però, solo per te. Ricordami felice, quando i miei occhi si riempivano di te, e sospiravo. Ricorda tutte quelle volte in cui sono stato troppo testardo per parlarti e a quanto questo ci ha fatti impazzire entrambi. Ricorda le nostre canzoni, quelle che non riuscivamo mai a smettere di ascoltare e che pensavamo fossero state scritte apposta per noi. Se ti può consolare permetterò anche a me di ricordare tutto questo. Ricorderò ogni cosa, anche quella volta in cui ti ho vista per la prima volta e ho capito che saresti stata soltanto tu.“
Se non avete ancora avuto l’occasione di leggere “Quando il cuore inizia a parlare, non lo fermi più”, vi consiglio di porvi subito rimedio e di lasciarvi trasportare dalla storia che narra l’amore sbocciato tra Caterina e Lorenzo. A presto readers!
Di Michaela Alfano
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