Il trionfo di Olivier Rousteing al Met Gala 2024: tutti pazzi per gli abiti di sabbia e di vetro
Alla scoperta delle fugaci creazioni di Rousteing
Si è appena svolto il Met Gala 2024, più esattamente, lo scorso 6 maggio come ogni primo lunedì di ogni anno. Sono trascorsi diversi giorni dall’evento mondano annuale di raccolta fondi più amato dalle icone fashion, ma non si è ancora arrestato il fenomeno del “Met Dress”. Sono state stilate molteplici classifiche per celebrare gli abiti più belli e iconici del Met ball anche definito Costume Institute Gala. Oggi non parleremo degli abiti che secondo il nostro indice di gradimento dovrebbero troneggiare sul podio del buon gusto, ma di due creazioni in particolare, che sembrerebbero essere entrate a gamba tesa nella storia del Met. Prima di continuare la lettura sulle creazioni protagoniste di Rousteing, ci teniamo a regalarvi un piccolo preambolo, sulla storia del party fashion più ambito dalle celebrità.
Come anticipato, il Met Gala si occupa di raccogliere fondi a beneficio del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, deve la sua nascita nel lontano 1948, alla fondatrice Eleanor Lambert, successivamente passato nelle mani della grande giornalista ed editrice britannica Anna Wintour, che ricopre il ruolo di direttrice di Vogue America dal 1988, nonché di presidente del Met dal 1995. La Wintour oltre a tenere le redini dell’evento insieme a Vogue, si occupa della destinazione dei tanto agognati inviti per l’evento più glamour e illustre del globo. Seguito sui social, in tv e sui giornali, a prendere parte alla manifestazione le celebs appartamenti a diversi settori, tra cui: cantanti, musicisti, attori, sportivi e altre personalità di spicco.
I partecipanti come ogni anno, dovevano attenersi al tema che suscita sempre molta curiosità, fino a quando questo non viene rivelato, quest’anno era stato scelto: “Garden of Times” in italiano “Il giardino del tempo”, che fa riferimento allo scorrere del tempo, in questo caso gli abiti erano scaglionati in terra, mare e cielo, e potevano essere utilizzati solo una volta data la loro delicatezza e fragilità.
Olivier Rousteing, stilista francese classe 1985 che dal 2011 è il direttore creativo di Balmain, ha sicuramente centrato il tema del Met 2024. Rousteing ha realizzato per la giovanissima cantante Tyla, un abito senza spalline con tre colori differenti di sabbia, uniti a piccole borchie di cristallo. Nella mano la 21enne cingeva una clutch rigorosamente di Balmain a forma di clessidra, tanto per imprimere ancora di più, se possibile, il tema. Dopodiché la cantautrice ha esibito l’abito con una variante, perché il fashion designer con forbice alla mano ha trasformato il magnifico abito a sirena, in un corto tubino. Centinaia i commenti sotto il video postato dal direttore di Balmain, che si è affrettato ad accorciare l’opera d’arte. Tra i tanti complimenti spunta anche quello di qualcuno deluso e contrariato, il quale avrebbe voluto vedere l’abito nella sua integrità esposto in un museo per ammirarlo da vicino, ma come altri ci hanno tenuto a ricordare, si trattava di un abito temporaneo e quindi, la sua idea si è dimostrata un’altra volta vincente. Si legge nella descrizione del suo post: “Quello che non hai visto dentro il Met”.
Olivier non ha smesso di sorprenderci, perché un altro abito che ha strizzato gli occhi al tema dello scorrere del tempo è quello indossato da Elle Fanning, poiché l’attrice classe 1998, come una moderna Cenerentola ha sfilato in un delizioso abito con tanto di corpetto strutturato in una sorta di vetro soffiato, realizzato con ben quattro strati di resina. Elle ricordava molto una principessa delle favole, come non paragonarla all’incantevole e coraggiosa Elsa di Frozen. Due uccellini scolpiti sulle spalline dell’abito brillante e una gonna di organza luminescente, con una sorta di “vedo non vedo”. Definita dallo stesso Rousteing: “Il mio angelo Balmain”.
Cosa ne pensate di questi particolari look “effimeri”? A presto readers!
Di Michaela Alfano
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