“L’eco del mare” di Benedetta Vasile giovane scrittrice di Ascea: intervista di fine anno
Alla scoperta della sua prima opera letteraria
Oggi sono in compagnia della ventiduenne Benedetta Vasile, una giovane scrittrice emergente di Ascea, attualmente residente a Bologna, dove studia Lettere Antiche e collabora con il giornale dell’Università. Oltre a ciò, Benedetta è anche parte attiva della redazione di un giornale di Paestum. Manca circa un mese al lancio del suo primo libro dal titolo “L’eco del mare”, già disponibile per il pre-ordine e acquistabile in libreria dal 30 gennaio 2025. Per saperne di più, proseguite la lettura di questa interessante intervista per concludere il 2024 in bellezza.
Di seguito la trama del libro:
“A chi non è mai capitato di sentirsi sopraffatto dall’ansia? Alba sembra avere tutto: un marito amorevole, un figlio adorato e una vita serena. Ma sotto la facciata perfetta, un’inquietudine nascosta lavora incessantemente. Finché, in un giorno qualunque, qualcosa si spezza e Alba è costretta a fermarsi. Il passato, con le sue domande irrisolte e i ricordi ingombranti, torna a bussare, facendola sentire incompleta. Attraverso la terapia, Alba intraprende un viaggio doloroso ma necessario nei meandri della sua memoria: un’infanzia segnata da tensioni familiari, un amore impossibile da dimenticare. Per ritrovare se stessa, dovrà affrontare le sue ferite e provare a rimettere insieme i pezzi.”
Salve Benedetta, grazie per aver accettato il mio invito. Parliamo un po’ di lei: quando ha iniziato ad approcciarsi all’arte della scrittura? In che modo la sua vita è cambiata da quando è diventata una scrittrice? Grazie a te per avermi permesso di essere qui. Ho iniziato a scrivere all’età di 15, 16 anni più o meno; inizialmente poesie, poi riflessioni di vario genere e su svariati temi. Mi sono approcciata al mondo della prosa durante il lockdown; in quel periodo ho dato vita a un racconto breve, che poi sarebbe diventato il primo capitolo de “L’eco del mare”. La scrittura non ha cambiato la mia vita, ha cambiato la mia visione delle cose, mi fa scoprire ogni giorno qualcosa di me e del mondo che non conoscevo. È un processo in continua evoluzione e che spero non avrà mai fine. Ancora non mi sento pronta per potermi definire scrittrice, anche perché sentirei di offendere chi lo è davvero; scrivo per necessità, perché avverto un’urgenza viscerale di gettare fuori quello che ho dentro, la mia visione del mondo e delle persone. Quindi la scrittura mi ha cambiato in questo: ha permesso che mi riappropriassi di una voce che non sempre ho creduto di avere.
Uno scrittore deve prima di tutto essere un buon lettore. Condivide questo concetto che viene ripetuto sempre più spesso? Qual è il libro e l’autore che la ispirano nella sua pratica di scrittura? Ritengo che la lettura sia fondamentale, non solo per uno scrittore, per le persone in generale. La lettura è capace di fare qualcosa di straordinario: farti vivere tante vite in una sola. Ti permette non solo di conoscere, di scoprire, di arricchirti come essere umano, ma anche di costruirti un’identità. A mio parere, la lettura serve più a questo: conoscere il mondo per conoscere te stesso, scoprire chi sei e chi vuoi diventare, ti apre la mente in questo senso. Di autori che amo ce ne sono tantissimi, ma se devo dirti l’autore che mi ha fatto innamorare della lettura e poi mi ha fatto conoscere il meraviglioso universo della scrittura, è senza ombra di dubbio Carlos Ruiz Zafón. Ho letto il suo primo romanzo all’età di quattordici anni, e mi ha incantato completamente. “L’ombra del vento” è il romanzo scolpito nel mio cuore da allora e nonostante io abbia letto capolavori e autori strepitosi, quel romanzo continua ad avere il primato. Credo sia legato al fascino delle prime volte.
Ha scelto il titolo “L’eco del mare” per il suo manoscritto perché è ambientato nel suo paese d’origine, Ascea? Può dirci se il viaggio della protagonista a Stoccarda è avvenuto realmente? In realtà non ho specificato all’interno del manoscritto di che paese si trattasse; luoghi, persone e scene sono spesso avvolte da un alone indefinito, proprio perché volevo che ogni lettore potesse trovare un pezzettino del proprio posto del cuore all’interno della storia. E poi perché la vera protagonista non è Alba, ma la sua mente; spesso i pensieri e i ricordi non appaiono nitidamente all’interno della nostra mente e ho cercato di riprodurre quest’effetto. Però sì, “L’eco del mare” si riferisce al mio posto nel mondo, al mio paese, al mio mare, come lo chiamo io. Il mare ha per Alba lo stesso significato che ha per me: è consolazione, serenità, malinconia, paura e gioia allo stesso tempo. È il luogo in cui mi reco quando ho bisogno di staccare da tutto, di ritrovarmi e di consolarmi. Mi sento libera lì. Il viaggio a Stoccarda è realmente avvenuto, ricordo di aver scritto questa scena, che fa parte del prologo, al termine del romanzo. Cercavo qualcosa che racchiudesse il senso profondo di questa storia, e l’ho ritrovato in una scena della mia vita che credevo di aver rimosso dalla memoria. Alba cerca ciò che cerchiamo tutti nella vita: essere felice. Ma lo fa con una disperazione tale, da non rendersi conto del fatto che ha avuto la felicità sempre dentro di lei. Doveva solo ricordarsene. Come descrivo nel libro, è stato un viaggio magico durante il quale ho scoperto e imparato tanto, e uno dei pochi momenti in cui mi sono lasciata andare e ho confidato una delle mie paure a mio padre.
È una narrazione autobiografica, basata su eventi reali, o è un’opera di pura fantasia? Quando è nata la storia di “Alba” e chi è “Miguel” per la protagonista? Credo che nessuna storia sia di pura fantasia, anche quelle più lontane dall’autore portano dentro qualcosa di lui. È inevitabile che sia così. La storia di Alba è parte della mia storia, come Alba è una parte di me, ma non è solo quello. Ci sono emozioni e scene di vita che ho vissuto, tante altre rielaborate e mescolate. La storia di Alba nasce nel momento in cui ho sentito il bisogno di elaborare un dolore che mi portavo dietro da tanto, di affrontare determinate paure e scoprire il finale di questa storia. Perché non è stato un viaggio solo per Alba, lo è stato anche per me. Miguel sicuramente è stata una persona fondamentale per Alba, ha rappresentato l’amore con la A maiuscola, quel tipo di amore che ti capita di provare poche volte nella vita. Poi è stato anche il suo primo amore, quindi l’imprinting che ha avuto da questa relazione l’ha segnata profondamente ed è qualcosa con cui a un certo punto della sua vita ha dovuto scontrarsi e fare i conti. Non vi spoilero se alla fine ce l’ha fatta oppure no.
Il suo passaggio preferito de “L’eco del mare”? Con questa pubblicazione avrà realizzato un sogno. Ne ha un altro per il futuro? Grazie per essere stata con noi. Auguri di buone feste e tantissima fortuna per il suo esordio letterario! Più che un passaggio, un tema che ho particolarmente a cuore è quello dei ricordi. Il passato a volte può essere parecchio ingombrante, può far riaffiorare cose che non avremmo voluto ricordare. Ma è importante capire che è fondamentale. Il passato non definisce la persona che siamo oggi, ma ha contribuito affinché lo diventassimo. E poi siamo noi a decidere come raccontare la nostra storia, cosa portare dentro e cosa lasciare fuori. Non è vero che il passato ci domina. È vero che su di esso non abbiamo potere. Abbiamo il potere però, di scegliere il nostro presente e qualcosa di meglio per il nostro futuro. Cosa voglio per il mio futuro? Continuare a imparare sempre qualcosa di nuovo attraverso la lettura e la scrittura, sperimentare tutto ciò che mi è possibile, studiare per costruire la strada che ho intenzione di percorrere, e soprattutto vivere nel modo più intenso e vero possibile. Grazie mille per avermi dato l’opportunità di farmi conoscere un po’ meglio. Auguro a te e a tutti i lettori di trascorrere delle buone feste, circondati da tanto amore e gioia.
Se queste confidenze su “L’eco del mare” vi hanno incuriosito, non vi resta che immergervi nelle parole di Benedetta, a cui auguriamo tanto successo. A presto readers!
Di Michaela Alfano
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