Santa Maria di Castellabate, spunta una costruzione a ridosso della spiaggia
Lo scorso otto gennaio l’ex Presidente del parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, Giuseppe Tarallo, evidenziava con un post pubblico la costruzione di un manufatto a ridosso del litorale costiero di Santa Maria di Castellabate – zona Lago.
Foto e video di Giuseppe Tarallo…
Giuseppe Tarallo, da sempre sensibile alle tematiche ambientali volte alla tutela del paesaggio, della flora e della fauna, con il suo post ha attirato ancora una volta l’attenzione sulle problematiche della “costruzione selvaggia“, della speculazione edilizia. La notizia ha “echeggiato” in rete, tant’è che il Sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli, è intervenuto al Tg di Cilento Channel ….
Giuseppe Tarallo, ex Presidente del Parco Nazionale, ha così commentato:
” Ha fatto bene Cilento Channel a intervistare il sindaco sul caso del MOSTRO del LAGO ed è sorprendente quello che il sindaco dice: ho ascoltato 3 volte l’intervista per riuscire a credere a quello che sentivo e non nego che mi ha sorpreso positivamente il giudizio negativo che egli ha dato, con nettezza e in maniera inequivocabile, su questo intervento. E condivido pienamente anche la critica che rivolge a Soprintendenza e Parco che hanno rilasciato il proprio parere favorevole su un simile obbrobrio pur essendo le autorità cui spetta la competenza sugli aspetti centrali di un intervento che ricade in una zona tutelata da vincoli ambientali e paesaggistici che andrebbero prioritariamente valutati rispetto alle sole valutazioni di tipo urbanistico. E questo apre una profonda riflessione e la necessità di una netta e decisa revisione del modus operandi da parte delle autorità competenti e prima ancora dello stesso Comune visto che la pratica, in questo caso di competenza SUAP (trattandosi di un progetto ‘attività produttiva’), procede solo se in partenza c’è una relazione istruttoria positiva dell’ufficio tecnico comunale e il parere favorevole della Commissione edilizia integrata del Comune.
Le altre considerazioni che fa il SINDACO, che mi auguro sincere e convinte, meritano scelte conseguenti superando le più che evidenti contraddizioni tra il suo parere negativo sull’opera e la sua condivisibile posizione, che personalmente sento esprimere per la prima volta, sulla necessità di puntare sulla ‘riqualificazione del patrimonio edilizio esistente’ e le scelte che concretamente fa il Comune nella gestione del territorio. Non credo sia giusto ribaltare la responsabilità solo sull’Ufficio Tecnico Comunale e sulla Commissione Edilizia Comunale Integrata che viene nominata dal Consiglio Comunale e a cui l’Amministrazione potrebbe impartire linee di indirizzo e orientamento per evitare che uffici e Commissione e Amministrazione operino scelte come separati in casa percorrendo strade parallele che non riescono a convergere. Sul Piano del Parco e PUC continuo ad essere di parere del tutto diverso da quello del Sindaco e mi piacerebbe su questo come sul resto dell’intervista fare un utile confronto su Cilento Channel.
Sarebbe anche utile sapere come si è pronunciato il TAR sulla questione Piano del Parco e PUC. Credo che questa intervista apra uno spazio per un utile confronto insieme a doverose scelte conseguenti per una migliore e più attenta e accurata gestione del territorio. La gestione del territorio non può essere responsabilità di strutture e organi tecnici del Comune proprio perché sono la parte ‘burocratica’ e di apparato organizzativo: se fosse così a cosa valgono gli organi elettivi, a che servirebbero le elezioni? a cosa serve un Sindaco? È la legge stessa che offre i rimedi in caso sia stata presa una decisione o fatta una scelta sbagliata: si procede, in autotutela, alla revoca o annullamento dell’atto. O il SINDACO pensa che si possa lasciar fare, solo perché ‘regolarmente autorizzata’ un’opera che lui stesso giudica ‘mostruosa’?”
Stamane, sentito telefonicamente, ha confermato di voler andare fino in fondo la faccenda.
Sarebbe stato opportuno rendere visibile quantomeno un Rendering per consentire a chiunque di valutare l‘impatto ambientale. C’è da dire che i sindaci e le amministrazioni, in materia di edilizia e di politica ambientale dettano le linee programmatiche, anche se, inoltre, appare quantomeno discordante la politica ambientale del Parco Nazionale del Cilento e della Soprintendenza BAAS di Salerno. Mentre da un lato tendono a proteggere e conservare gli ecosistemi dunali; dall’altro autorizzano, nelle aree prospicienti, la costruzione di probabili ecomostri.
Angelo Risi
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