Conte alla Camera, momenti di forte tensione

Stamattina momenti di forte tensione alla Camera dei Deputati, durante la relazione del premier Conte ai parlamentari sul decreto appena approvato dal governo.   Il presidente della Camera Roberto Fico ha sospeso la seduta per la tensione creatasi con la Lega durante l’intervento di Riccardo Ricciardi (M5S) che ha puntato il dito contro il “modello” lombardo di sanità, facendo l’esempio dell’ospedale allestito nella fiera. Dai banchi leghisti si sono levate forti proteste durante l’intervento dell’esponente pentastellato.

Questo ominicchio si sciacqui la bocca prima di parlare della sanità lombarda e dei cittadini lombardi“. Così Matteo Salvini, entrando al Senato della Repubblica, ha replicato. 

E’ arrivato il momento di “riavviare il motore economico e produttivo del Paese“. E’ quanto ha affermato il premier Giuseppe Conte in aula alla Camera per riferire sull’emergenza Covid – 19 e sulle riaperture. Per il presidente del Consiglio: “dopo aver superato la fase più acuta dell’emergenza, la sfida che ci attende non è meno insidiosa di quella affrontata all’inizio dell’emergenza”.

Gli italiani – ha detto Contehanno pienamente compreso il rischio di un virus insidioso e sconosciuto, hanno condiviso un grande sforzo per contenerlo e mitigarlo. Le misure, tranne alcune eccezioni prontamente sanzionate, sono state ovunque rispettate con disciplina e consapevolezza. Se oggi possiamo dire che il peggio è alle nostre spalle lo dobbiamo ai cittadini, che hanno compiuto sacrifici e modificato le loro abitudini di vita”. “Siamo in condizione di affrontare con fiducia e responsabilità il ritorno alla normalità. Tutti ora conosciamo meglio il virus, le misure atte a tenerlo a bada – ha spiegato Contea tutti, ai giovani in particolare di cui comprendo l’entusiasmo: in questa fase più che mai rimane fondamentale rispettare le regole di distanziamento sociale e l’adozione di dispositivi di sicurezza. Non è il tempo della movida e degli assembramenti, bisogna fare attenzione perché esporre se stessi vuol dire anche esporre i propri cari ai rischi di contagio.

“Siamo consapevoli che la nuova fase potrà favorire l’aumento della curva del contagio in alcune zone. Lo terremo sotto osservazione e siamo pronti ad intervenire. È un rischio calcolato, un rischio che dobbiamo accettare perché non possiamo fermarci in attesa di un vaccino – ha detto ancora Conte, sottolineando che – “non possiamo permettere di protrarre le misure restrittive per un tempo indefinito, non si possono contrarre diritti se non per un tempo limitato e in presenza di una minaccia grave. Prolungarle oltre il tempo necessario sarebbe irragionevole e incompatibile con i principi della nostra costituzione.

Rispetto all’ultimo provvedimento approvato dal Cdm, il decreto “potrà essere modificato e migliorato dal Parlamento”.

Il sistema bancario può e deve fare di più, in particolare per agevolare i prestiti sostenuti da garanzia pubblica, la norma consente di erogare prestiti nel giro di 24 ore” – afferma il premier Conte alla Camera, sollevando le proteste dell’Aula quando affronta il nodo della tempistica, “che mi confermano” le difficoltà esistenti, rimarca il presidente del Consiglio. “In molti casi – dice Conte – sono state rispettate le tempistiche, ma in tanti casi, questo non sta avvenendo”.

Quindi l’appello ai cittadini: “Abbiamo prestato particolare attenzione al turismo, un settore importante in Italia messo a dura prova, occorre puntare sulla mobilità interna. Colgo l’occasione per invitare i cittadini a fare vacanze in Italia, scoprire le bellezze che non conosciamo e tornare a godere di quelle che sono a noi già note, anche questo è un modo per spingere “il rilancio del Paese”.

Photo: Quirinale

Va ricordato che un articolo del decreto Rilancio prevede sì il prolungamento degli stati d’emergenza in scadenza entro il 31 luglio (come quello per il Covid-19), ma solamente per quelli non prorogabili e, si specifica, non si fa riferimento al Coronavirus. Come si spiega nella relazione illustrativa del decreto bollinato dalla Ragioneria di Stato e firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si prevede la “proroga degli stati di emergenza e delle contabilità speciali in scadenza entro il 31 luglio 2020 e che non sono più prorogabili”. Una proroga di sei mesi, ovvero fino al 31 gennaio 2021, e che vale per tutti quegli stati d’emergenza locali che hanno seguito problematiche di vario genere, come catastrofi naturali, alluvioni, e altro.

Nella prima versione la proroga era riferita a tutti gli stati d’emergenza in scadenza entro il 31 luglio non prorogabili e c’erano quindi molti dubbi sul fatto che questa definizione potesse includere o meno l’emergenza Coronavirus. Secondo alcuni costituzionalisti il testo non era di facile interpretazione ed era plausibile che la proroga fosse confermata anche per il Covid-19, in scadenza peraltro proprio il 31 luglio. Se si fosse interpretato quel testo in maniera estensiva, il rischio sarebbe stato quello di prorogare l’emergenza Coronavirus con oltre due mesi di anticipo, quando è ancora difficile valutare concretamente come sarà la situazione epidemiologica a fine luglio nel Paese. Dalla maggioranza erano arrivate precisazioni sul fatto che non si volesse includere l’emergenza Covid-19. Ma il rischio, evidentemente, è rimasto. Tanto da decidere di specificare esplicitamente nel testo definitivo che la proroga non varrà per il Coronavirus.

Francesco Romano Risi © Riproduzione riservata.

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