DEA di Eboli/ Battipaglia/Roccadaspide, Antonacchio (CISL FP) : Riorganizzare i servizi e potenziare la dotazione organica
Una riorganizzazione dei servizi e della filiera sanitaria – afferma Pietro Antonacchio Segretario della CISL FP di Salerno – è l’unica strada percorribile per attraversare l’epidemia in atto e avere una sanità ristrutturata capace di affrontare la complessità del sistema.
Gli ultimi fatti accaduti a Roccadaspide hanno mostrato la impellente necessità di formare preventivamente gli operatori di tutto il comparto, dal personale sanitario, a quello amministrativo, tecnico e dei servizi esternalizzati. Oltre 30mila contagiati in un solo giorno impongono una rivisitazione e revisioni dei percorsi nel DEA di Battipaglia/Eboli/Roccadaspide, ma a parere oramai diffuso in tutte le strutture aziendali, residenziali e territoriali, che nel concreto si attua attraverso la capacità di saper riconoscere e utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuali di base e aggiuntivi, identificando inoltre nei vari setting assistenziali, luoghi appropriati per la vestizione e la svestizione dei DPI, considerando modalità e tempi opportuni a cui si aggiunge la necessaria formazione sulle norme comportamentali al fine di ridurre al minimo il rischio di infezione e contagio. Considerata l’obsoleta organizzazione aziendale, si rende necessaria e improcrastinabile l’adozione di una riorganizzazione dei servizi che sulla base della necessità di erogare prestazioni multi specialistiche, possa rivisitare e rinnovare i processi e le procedure assistenziali. Ovviamente il tutto non si potrà mai avverare per due serie di condizioni da creare nell’immediato. Una riveste la capacità di adeguare gli organici al fabbisogno assistenziale. La direzione Aziendale Sanitaria del DEA ha prevista l apertura della Unità Operativa Malattie Infettive Covid con 12 posti letto e 4 posti letto di Terapia Intensiva per pazienti critici, presso il Presidio Ospedaliero di Eboli, con lo stesso personale carente e stressato sanitario e del comparto, per cui abbiamo chiesto un immediato reclutamento speciale di Tecnici di Radiologia, ne accorerebbero almeno 3 da destinare per le strutture integrate, per evitare un ulteriore aggravio dl carico di lavoro per gli operator interessati. Ma è altresì ovvia la necessità di potenziare gli organici di infermieri e operatori socio sanitari, poiché il contrasto all’epidemia, con tutti gli sforzi che l’ASL sta profondendo per riorganizzare il territorio, comunque si sta concentrando sulle strutture ospedaliere, presidi che già mostravano crisi di sistema nell’ordinaria amministrazione. Come spesso accade nella crisi vengono a galla i limiti di un sistema e di una organizzazione aziendale obsoleta, per cui si rende necessaria ed improcrastinabile l’adozione di figure innovative che garantiscano un efficientamento dei flussi assistenziali, tra ricoveri e dimissioni, una migliore gestione del rischio clinico e un miglior livello di qualità dell’assistenza erogata secondo principi di appropriatezza, efficienza e economicità. Da Scafati ad Agropoli e ora anche per il DEA di Battipaglia/Eboli/Roccadaspide si prospetta la figura del Bed Manager che si colloca al di sopra della tecnostruttura dei reparti di degenza e dei servizi essenziali di supporto, con la funzione di: interagire con i coordinatori e pianificare l’attività di ricovero; monitoraggio dei ricoveri in acuto verso la degenza ordinaria; gestione dei posti letti; snellimento dei flussi direzionali da e verso il pronto soccorso; gestione dei pazienti fragili; monitoraggio delle dimissioni; applicazione delle regolamentazioni interne; analisi e utilizzo dati per previsioni, afflussi e necessità dei posti letto; consulenza e formazione sul campo dei professionisti sanitari; compilazione e condivisione di report periodici al fine di misurare la performance assistenziale e organizzativa. Da oltre 15 anni in tutte le aziende sanitarie pubbliche tale figura esiste ed è appannaggio del personale infermieristico e delle professioni sanitarie del comparto. Siamo allora in grave ritardo, gap da colmare nell’immediato. Definiamo i percorsi per l’attribuzione delle funzioni. Facciamolo presto. Facciamolo subito: Regolamentiamo criteri e requisiti per l’attribuzione delle funzioni affidandole ai meritevoli. Se così non sarà e le logiche saranno sempre le stesse, allora vuol dire che la crisi non sta insegnando niente, come recentemente accaduto tra giugno e settembre nello scenario collettivo.
comunicato stampa