CISL FP di Salerno: La Campania è la regione dell’emigrazione sanitaria dei suoi operatori
Il servizio sanitario stenta ma lascia scappare i suoi giovani professionisti del settore
Comportamenti differenziati da altre regioni e nelle stesse aziende sanitarie della nostra regione e della nostra provincia, atteggiamenti differenti. Negli ultimi mesi, nello specifico, nelle ultime settimane, si raccolgono innumerevoli richieste di convenzioni con altre Aziende/Asl di altre provincie e di altre Regioni d’Italia, al fine della trasformazione del contratto attuale da tempo determinato a tempo indeterminato, attraverso l’utilizzazione in convenzione delle graduatorie. E’ una modalità utilizzabile per stabilizzare lavoratori con contratti a tempo determinato trasformando il rapporto di lavoro con una cessione di contratto avendo vinto un concorso a tempo indeterminato in altro ente del Servizio Sanitario Nazionale. La Asl di Salerno lo fa, l’azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno solo per i contratti sottoscritti in regime ordinario e pre covid, non accogliendo le istanze dei lavoratori assunti in regime emergenziale, nonostante il contributo fondamentale che gli stessi hanno profuso a garanzia delle attività sanitarie. Appare evidente la miopia aziendale poiché tali ragazzi sono stati assunti per garantire le attività sanitarie, professionisti sanitari che sostengono il mantenimento dei LIVELLI ESSENZIALI ASSISTENZIALI, in piena pandemia, ma che vengono discriminati, costringendoli ad abbandonare il nostro territorio. Altra questione verte sui rinnovi dei contratti. Si continua a fare proroghe di mese in mese (sei) per la qual cosa i lavoratori vivono con estrema tensione, nel mentre aziende del Nord per mettere in sicurezza il sistema tipo Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, stanno trasformando e proponendo contratti di 36 mesi, limite massimo di offerta con percorso dedicato di stabilizzazione attraverso procedure concorsuali, così da sottrarre al nostro territorio la maggior parte di giovani professionisti su cui si è investito ma disperdendo nel concreto tutte le risorse e il tempo formazione a loro dedicati. Questa è la vera emigrazione degli operatori sanitari passiva! Si sta procedendo in piena pandemia a passo di gambero, nel mentre le altre regioni si arricchiscono delle nostre giovani professionalità, a garanzia della tenuta del loro sistema sanitario. La nostra politica locale e regionale non ha la misura di cosa stia accadendo e di cosa stia determinando con il loro approssimativo e tardo approccio alla problematica. Ci auguriamo che con la costituzione delle Commissioni Regionali del Bilancio e della Sanità si possa a breve avere una interlocuzione efficace, poiché sembra strano che quanto compreso dai più, non sia capito da chi gestisce il settore.
Comunicato Stampa
Pietro Antonacchio
Segretario Generale CISL FP di Salerno