Autismo: Santa Marina “porge la mano alla Neurodiversità”
Il corso formativo “Principi e Protocolli dell’Educazione Cognitivo Affettiva”, riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, è stata l’occasione per “erudire” educatori e genitori sul delicato tema dell’Autismo.
Una giornata di conoscenza e riflessione, cominciata con la proiezione dello spot “Porgiamo la mano alla Neurodiversità”, diretto dalla giornalista Biagina Grippo, promotrice del convegno sull’autismo “Principi e Protocolli dell’Educazione Cognitivo Affettiva”, svoltasi lo scorso 19 febbraio a Santa Marina.Un corso formativo, riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, che ha visto la partecipazione del Presidente dell’Ordine, Ottavio Lucarelli, di dirigenti scolastici, educatori, insegnanti e genitori, che hanno ascoltato con grande attenzione, partecipando al dibattito, con interessanti domande, poste a Davide Mosconi e David Vagni, relatori del covegno, rispettivamente presidente e vicepresidente della Onlus “Spazio Asperger”. L’autismo, disturbo pervasivo dello sviluppo, è quello più largamente riconosciuto, vale a dire quello che si crede di conoscere meglio , ma esso racchiude in sè una miriade di infinite diversità, in infinite combinazioni, come la Sindrome di Asperger.I due psicologi-ricercatori hanno scardinato l’antico retaggio, secondo cui l’autismo, considerato ancora oggi da molti una malattia, è invece una condizione, di cui esistono molteplici sfaccettature, cosi come esistono molteplici personalità ,che non si possono “ingabbiare” in un’unica condizione generale. Un’etichetta diagnostica non può riassumere assolutamente le caratteristiche generali di un Asperger. Gli individui Asperger, spesso, difettano nella comprensione delle norme sociali o incontrano difficoltà nel relazionarsi con gli altri, ciò non significa che non possano farlo, ma solo che hanno bisogno di “istruzioni” differenti, per questo bisogna insegnare loro a sviluppare le proprio abilità e bisogna, in principal modo, insegnare ai familiari, alle Istituzioni e alla società che non si deve stigmatizzarli, che non si deve cercare di curarli o “normalizzarli” solo perchè i loro comportamenti non rientrano nei classici schemi imposti dalle regole sociali.E’ necessario, al contrario, comprendere ed apprezzare le peculiarità di ognuno, perchè non è la sindrome di Asperger a mietere vittime e a creare infelici, ma è la chisura delle menti e dei cuori e solo se comprendiamo che ognuno è speciale a modo suo, l’indifferenza e la discriminazione cesseranno. Porgiamo, dunque, la mano alla Neurodiversità!
Genny Gerbase
Riprese: Rachele Furiati
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