Difesa Consumatori e Contribuenti: È italiana la prima causa in Europa per far dichiarare incostituzionali gli allevamenti intensivi
È italiana la prima causa in Europa per far dichiarare incostituzionali gli allevamenti intensivi. Nei prossimi giorni sarà depositato il primo ricorso da parte del pool di “avvocati per l’ambiente e i diritti animali” per far dichiarare incostituzionali le autorizzazioni agli allevamenti intensivi in Italia.
La Costituzione Italiana è cambiata, dal febbraio 2022 con la modifica degli articoli 9 e 41 gli animali e l’ambiente sono stati riconosciuti come autonomi soggetti di diritti rafforzati a livello costituzionale. In virtù di questo devono essere tutelati anche dichiarando fuori legge le normative che prima autorizzavano deroghe al principio di benessere animale e tutela dell’ambiente.
È con questa premessa che il gruppo di “avvocati per l’ambiente e i diritti animali”, avv. Giuseppe Libutti, avv. Michele Trotta e avv. Cristiano Ceriello, depositerà nei prossimi giorni un’azione contro gli allevamenti intensivi.
La Fondazione “Save the Chickens”, l’associazione “Difesa Consumatori e Contribuenti”, l’associazione “M.E.T.A.” di Milano e il “Partito Animalista Italiano” con la sottoscrizione di attivisti animalisti, hanno dato mandato agli avvocati Libutti, Trotta e Ceriello di introdurre la prima azione giudiziaria in favore dell’ambiente e degli animali dopo la riforma in senso ecologista della nostra Carta Costituzionale.
È un cambiamento epocale quello avvenuto nella nostra Costituzione, affermano i legali, che avrà effetti importanti sulle attuali normative italiane e per cui, quella contro gli allevamenti intensivi è solo una delle prime azioni che saranno intraprese.
In particolare, gli allevamenti intensivi non sono solamente luoghi di atroci sofferenze per gli animali, i quali vivono spesso tutta la loro esistenza senza mai vedere la luce del giorno, ma anche uno dei maggiori fattori di inquinamento, quindi importante fattore di rischio per la salute collettiva.
Basti pensare che solo negli ultimi giorni in provincia di Pavia sono stati abbattuti circa 33.000 suini in allevamenti intensivi nei quali sono stati riscontrati focolai di peste africana PSA. Secondo fonti U.E., è elevato il rischio che dagli allevamenti intensivi possa arrivare la prossima pandemia sotto forma di influenza aviaria che, invero, alcuni ritengono già diffusa tra gli animali, non solo da allevamento.
Come per i loro partner olandesi di “Friends of the Earth” che hanno fatto condannare dalla Corte dell’Aja il colosso Shell a ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 (con il caso denominato “il popolo contro Shell”), così in Italia gli “avvocati per l’ambiente e i diritti animali” proveranno attraverso l’azione legale a mandare alla “sbarra” e davanti alla Corte Costituzionale gli allevamenti intensivi, sarebbe la prima volta in Europa.
Comunicato Stampa