“Per me è una tortura”, le parole di Imma Faravolo, Presidente dell’Associazione “Noi, un sorriso e gli autismi”

Questa sua angoscia perché nella giornata mondiale dell’autismo non si risolveranno i problemi di molte famiglie che vivono solo ed esclusivamente sulla loro pelle sofferenza, abbandono e solitudine, prigionieri nelle proprie case perché hanno scelto di non chiudere il figlio autistico in un istituto, con la spada di Damocle di un “dopo di noi” che è una terribile incognita. A combattere contro leggi assurde che tutelano fino a 18 anni con cifre che non servono assolutamente a coprire il costo delle fondamentali  terapie psicoeducative. Dopo la maggiore età  ricomincia la Via Crucis per i genitori che spesso pone di fronte a persone non qualificate e prive di umanità. ” Domani”, scrive Imma, “mi troverò faccia a faccia con chi può e non fa…temo di non riuscire a mantenere la calma…temo me stessa….Starsene buona ad ascoltare le solite manfrine…promesse e intenti…credo che mi costerà tanto….mi costerà tanto Non essere me stessa…trovare le parole giuste per non offendere nessuno…e sopratutto non mortificare i tanti presenti che del 2 aprile ne hanno fatto la loro vetrina….”

Il video dell’Associazione si conclude con queste parole “Alle istituzioni, al Governo, alla società, ad alcuni parenti, noi genitori l’autismo lo viviamo tutto l’anno, grazie di “non” esserci. Buon 2 aprile.

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